“Una campagna di disinformazione promossa da certa opposizione”, così il Sindaco di Trapani definisce la protesta di tantissimi cittadini contro la proposta di deliberazione che, se approvata dal Consiglio Comunale, porterebbe sulle strade trapanesi le carrozze trainate da cavalli. Con una nota pubblicata sul sito del Comune, il Sindaco dichiara che la sua Amministrazione non intende istituire il servizio a trazione ippica, ma che deve adeguarsi alla normativa nazionale, regolamentando gli autoservizi pubblici non di linea non ancora compresi nell’attuale Regolamento, ovvero le motocarrozzette e i mezzi a trazione animale. “Il chiarimento del Sindaco in realtà non chiarisce nulla, anzi appare come un frettoloso e maldestro dietrofront per via delle numerose proteste arrivate dai cittadini e dalle pressioni delle associazioni animaliste” – è il duro commento di Nadia Zurlo, responsabile nazionale del settore Equidi LAV – “Il testo della proposta di deliberazione è molto chiaro e difficilmente fraintendibile: all’articolo 5, titolato “contingente numerico”, viene fissato il numero delle autorizzazioni per il rilascio delle licenze, e per quanto riguarda i veicoli a trazione animale sono 20. Appare quantomeno curioso che si stabilisca il numero delle licenze per un servizio che non si ha intenzione di istituire”.“La legge quadro n.21/1992 per il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea, richiamata dal Sindaco per giustificare le modifiche all’attuale Regolamento in vigore a Trapani, non obbliga i Comuni a disciplinare tutte le tipologie di trasporto, compresa quella a trazione animale, ancorché non presenti sul territorio. Così come, sempre a detta del Sindaco, gli analoghi servizi svolti con natanti non hanno diretta incidenza sul territorio del Comune – e difatti non sono stati disciplinati – anche il servizio a trazione ippica, non esistendo di fatto, non dovrebbe essere oggetto di regolamentazione. Perché, dunque, modificare il regolamento attualmente in vigore introducendo le motocarrozzette e le carrozze trainate da cavalli, se verranno istituite soltanto le prime?” – si chiede la LAV. “Se davvero il Sindaco di Trapani ritiene le carrozze un mezzo di locomozione ormai anacronistico, è sempre in tempo per ritirare la deliberazione e presentarne un’altra che non faccia menzione al servizio a trazione ippica, scongiurando così l’eventualità che qualcuno prima o poi richieda la licenza – prosegue Nadia Zurlo – E ricorda anche che “l’istituzione del servizio a trazione ippica avrebbe un impatto notevole sulle casse del Comune, e quindi sui portafogli dei trapanesi, perché la città dovrebbe dotarsi di ricoveri per i cavalli, aree di sosta attrezzate, équipe veterinaria per le visite annuali di idoneità, oltre alla spesa per la pulizia e la disinfezione delle strade. Ma l’impatto certamente maggiore lo avrebbe sui malcapitati cavalli che si ritroverebbero a lavorare in condizioni proibitive, sull’asfalto rovente, sottoposti a fatiche insopportabili. Non siamo più nel periodo delle diligenze – aggiunge la LAV – abbiamo a disposizione tanti altri mezzi che non comportano lo sfruttamento degli animali, usiamoli”. La LAV si rivolge, infine, a tutti i Consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, affinché boccino la proposta di deliberazione, concretizzando così le zero richieste di licenza per i servizi a trazione ippica.