Torna a Salemi la tradizione degli altari di San Giuseppe

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Annullata per due anni consecutivi a causa del covid, la città di Salemi torna a celebrare la festa di San Giuseppe. Da domani e fino alo 27 marzo la città sarà teatro di concerti, mostre fotografiche ma spiccano soprattutto gli altari dedicati al Santo Patrono. Si inizia domani alle 9,30 nella chiesa di san Bartolomeo con l’apertura  alle visite della Cena di San Giuseppe, realizzata dal Comune  e dall’associazione Pusillesi. Per la festa delle Cene di San Giuseppe  vengono allestiti altari votivi dette “cene” costituiti da una struttura in legno, ricoperta di foglie d’alloro e mirto, e addobbata con arance e limoni piccoli pani ricamati detti “Cuddureddi” e realizzati artigianalmente dalle donne del paese raffiguranti animali, piante e utensili da lavoro. Nell’occasione si producono i famosi dolci di San Giuseppe, le sfince, Altri pani votivi sono i “Cuddureddi” di sant’Antonio Abate, i Cavadduzzi di San Biagio. Gli abitanti si rivolsero a questo santo nel 1465, per salvare i raccolti da un’invasione di cavallette, e i “Cuddureddi” che rappresentano la gola.  Per tali ragioni Salemi è definita la “Città dei pani”.

Per ogni cena vengono usati circa 150 chili di pane.  A modellare con creatività i pani sono tantissime donne, che intendono anche tramandare questa capacità manuale alle nuove generazioni. In prima fila la Pro loco di Salemi presieduta da Peppe Pecorella. Particolarmente interessanti anche le cene di San Giuseppe di Borgetto quest’anno nella congregazione dedicata al santo. In tanti comuni la vigilia del 19, come per esempio a Balestrate, vengono fatte le vampe nelle strade. Ad Alcamo la novena di San Giuseppe si svolge nella chiesa di Sant’Oliva e anche per quest’anno, causa pandemia, niente processioni ma celebrazioni eucaristiche. Ad Alcamo si allestivano altari, iniziative per sciogliere un voto, rallentate dalla pandemia. Attenzione. Usare la massima prudenza nel partecipare a riti vari a causa dell’esplosione nuovamente della pandemia, dalla quale non siamo usciti. Prudenza massima e rispetto delle regole per fronteggiare questa nuova ondata.