‘Sui sentieri dei briganti’, storia e miti s’intcciano tra la natura di monte Inici

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“Ripercorrere la storia attraverso la natura valorizzando Monte Inici con la frequentazione che le associazioni escursionistiche Cai e Gei promuovono, con instancabile operatività, già da parecchi anni”. Un obiettivo che è stato perseguito anche in occasione del trekking ‘Sui sentieri dei briganti’ svoltosi domenica scorsa con un cammino che ha raggiunto pozzo Dottore, luogo dal quale si gode di un panorama mozzafiato. “Ci congratuliamo per l’amore di CAI e GEI verso la natura, la montagna e la sua storia – ha detto l’assessore Antonio Senia – e rinnoviamo l’attenzione dell’amministrazione per valorizzare l’intero complesso montuoso e per  incoraggiare tutte le iniziative miranti alla sua consapevole frequentazione”.

Il trekking di domenica è stato particolarmente avvincente e tematico, organizzato dalla sottosezione CAI di Castellammare del Golfo d’intesa con il GEI e il GTA: un cammino sulle tracce di ribelli e briganti, richiamando le gesta di personaggi controversi, temuti e protetti, considerati eroi e giustizieri, primo fra tutti “lu attu”, l’imprendibile Pasquale Turriciano. Per la prima camminata del 2022 ai numerosi escursionisti è stato proposto un percorso naturalistico-storico, su per le balze di Monte Inici lungo i sentieri battuti dai rivoltosi che il 1° gennaio 1862 misero a ferro e fuoco il paese nella tristemente nota rivolta contro i Cutrara. Guidato dalla conoscenza dei sentieri delle guide della sottosezione CAI e accompagnato dalla narrazione degli avvenimenti, il drappello di escursionisti ha percorso i sentieri naturalistici della montagna castellammarese e ripercorso gli avvenimenti dei giorni della rivolta, tra furia omicida dei rivoltosi e furia vendicativa dei piemontesi, fino a giungere alla zona della Falconera, dove si compì il triste destino della piccola Angelina Romano, vittima della repressione sabauda.

Un percorso ad anello che, partendo da Porta Fraginesi, ha portato i camminatori a risalire dal Belvedere per raggiungere a 512 metri Pizzo Teleffio da dove sono saliti ancora a quota 627 di Pizzo Dottore. “Alla scoperta della nostra montagna e della sua storia hanno partecipato escursionisti provenienti da diverse località della provincia di Trapani e di Palermo – ha detto il sindaco Nicola Rizzo – che hanno fruito dei nostri luoghi di pregio e promosso il nostro territorio ricco di siti di grande interesse naturalistico e storico. Doveroso ringraziare – ha concluso il primo cittadino – sia le associazioni che gli operai forestali per la cura e la manutenzione del percorso, fino a qualche mese addietro impercorribile”.