Incendi nel trapanese. Indagano carabinieri, forestale e ‘municipale’. Poco dalle testimonianze

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Polizia municipale, corpo forestale e carabinieri. Sono loro che hanno ricevuto la delega per le indagini, dalla procura della Repubblica di Trapani, in merito ai numerosi incendi che, nelle giornate estive di scirocco, hanno devastato il territorio provinciale alcamese, da San Vito e fino ad Alcamo, isole comprese. Nella rinomata località turistica balneare sanvitese le indagini sono state affidate ai carabinieri. Il rogo più vasto quello che fra il 24 e 25 luglio scorsi distrusse l’intera zona di Calampiso e costrinse gli ospiti del villaggio turistico ad evacuare. Il corpo forestale si sta invece occupando di fare chiarezza sui numerosi incendi che hanno aggredito le zone che vanno da Castellammare del Golfo e Custonaci passando soprattutto da Scopello, monte Polizzo e pizzo Cofano.

Il rogo più pericoloso quello del 27 agosto quando una quarantina di bagnanti, intrappolati nei pressi della Tonnara di Scopello, furono salvati via mare da Guardia Costiera, Croce Rossa e alcune imbarcazioni private. Per l’incendio che fra 16 e 17 luglio bruciò, sul monte Bonifato , 230 ettari di territorio di cui 130 di terreni boscati fra riserva e pre-riserva, la procura ha affidato le indagini alla polizia municipale del comune di Alcamo. L’incendio è stato devastante ma, per fortuna, non ha divorato gli alberi più giovani, quelli che già vent’anni prima avrebbero dovuto sostituire i vecchi pini.

Sul dolo delle fiamme non ci sono dubbi. Un paio di inneschi sono partiti da zona Fastuchera, sul versante ovest della montagna alcamese, e guarda caso in favore di vento. I sopralluoghi della polizia municipale e della forestale hanno poi consentito di rinvenire materiale compatibile con quello che i piromani utilizzano per devastare il territorio. La procura ha lasciato le indagini in mano ai caschi bianchi alcamesi comandati da Ignazio Bacile. L’individuazione dei responsabili sembrava vicinissima anche per l’analisi di un vasto numero di immagini della videosorveglianza pubblica e privata. Risultati ancora, però, non ce ne sono così come non arrivano nemmeno dalle ricerche che la forestale sta effettuando in tutta la vasta zona di Scopello, Guidaloca e Grotticelli. Nonostante in tanti hanno temuto il peggio rimanendo in ambasce in casa con il fuoco vicinissimo alle abitazioni, nessuno ricorda dettagli o di aver notato qualcuno prima che scoppiasse l’inferno. Insomma c’è il serio rischio che anche stavolta le indagini finiscano in un imbuto e che gli enormi danni provocati dai piromani, a cose ed ambiente, restino come sempre impuniti