Stroncato traffico internazionale di armi

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    Un vero e proprio arsenale di armi e munizioni è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Palermo, in collaborazione con la Guardia di Finanza di Trapani, trasportato a bordo di un camion intercettato e fermato il 22 luglio scorso in contrada Cuore di Gesù a Marsala.

    Sono stati arrestati i due uomini a bordo del mezzo, un marsalese e un tunisino.

    Il blitz è scattato nell’ambito di un’indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala in materia di immigrazione clandestina.

    Le Fiamme Gialle, avevano acquisito elementi in merito ad una traffico  di armi avviato dai due uomini, in particolare riguardo al progetto acquisto di una grossa partita sul mercato clandestino di Marsiglia, dove il marsalese doveva recarsi per acquistare piante per il proprio vivaio.

    Appreso che i due sospettati erano effettivamente partiti e che si erano imbarcati a Genova con destinazione Palermo, i finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo, che hanno aspettato il loro arrivo a Marsala, dove l’automezzo è stato bloccato.

    Nella cabina di guida sono stati rinvenuti due fucili da caccia, un coltello, munizioni e polvere da sparo.

    Ma il “grosso” del carico si trovava nel cassone: nascoste dietro le piante, tre lavatrici perfettamente imballate, al cui interno, opportunamente svuotato di tutte le parti meccaniche, erano stati collocati, smontati e ben nascosti: 106 fucili di diversi calibri, una pistola calibro 7,65, 2 kg di esplosivo, un migliaio di munizioni, bombolette di gas irritante, due apparecchi da difesa a scarica elettrica, oltre a cinque acqua-scooter rubati in territorio francese.

    Successivamente, nel vivaio del marsalese è stata scoperta una piantagione di canapa indiana di ben 540 piante alte circa tre metri, mentre nella sua abitazione sono state sequestrate un’anfora e delle monete di epoca greco-romana.

    Presso il domicilio del tunisino sono state, invece, trovate, oltre tre mila munizioni di diverso calibro e materiale da pesca subacquea, risultato rubato.

    I due arrestati, reclusi nel carcere di Marsala, sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha disposto ulteriori indagini per individuare gli altri soggetti coinvolti nell’illecito traffico e identificare i destinatari delle armi sequestrate, che non si esclude che fossero dirette in Tunisia, per armare bande sovversive nordafricane.