Stop ai campionati, anche calcio e basket rinviano ripresa. Stagione a rischio

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Un film già visto ma nella speranza che stavolta la fine sia diversa. Lo sport già nel 2020 si era fermato e, nonostante tutte le federazioni avevano parlato di stop momentaneo, la pausa divenne definitiva. Quasi tutti i campionati delle varie discipline sportive vennero bloccati con annullamento di promozioni e retrocessioni. Adesso punto e a capo. Il calcio dilettantistico, sia quello nazionale come la serie D, che quello regionale (eccellenza, promozione e categorie inferiori), sarebbe dovuto ripartire ieri, con i rispettivi gironi di ritorno. La federazione ha invece deciso di rinviare tutto di un paio di settimane e di far ripartire le competizioni domenica 23 gennaio.

Nel frattempo le squadre potrebbero allenarsi ma sotto costanti controlli e con attività individuali. Stop anche per i campionati di basket dove è slittato pure ilo riavvio della serie A. Per i tornei regionali la commissaria Cristina Correnti ha disposto il blocco dei campionati fino a domenica prossima. Slittamento però destinato a essere prorogato in quanto molte squadre, che al loro interno hanno rilevato alcune positività al covid, hanno deciso di sospendere del tutto gli allenamenti. Si sono fermati anche pallavolo, rugby, pallanuoto e altre discipline di squadra e individuali.

La pallamano, dal suo canto, in questo periodo va storicamente in letargo e si ferma per almeno un mese. La TH Alcamo, però, a causa di quattro positivi nel gruppo squadra, ha dovuto rinunciare alle final four di Coppa Sicilia. Adesso è davvero difficile ipotizzare scenari futuri per lo sport dilettantistico quando il covid sta colpendo anche i club del calcio di serie A che certamente godono di ben altre sostanze economiche.

Probabilmente lo stop sarà prorogato fino a quando la pandemia non avrà raggiunto il suo nuovo picco e i contagi cominceranno a scemare. Oppure bisognerà incrementare il protocollo siglato lo scorso anno fra CONI e Regione per effettuare tamponi gratuitamente ai tesserati prima di ogni gara di campionato. Strada che però appare impraticabile in quanto il personale sanitario delle USCA non riesce, di questi tempi, nemmeno a svolgere tutte le altre funzioni necessarie per combattere l’emergenza sanitaria.