Stabilizzazione precari, in piena “Festa della Madonna” Surdi e sindacati in Prefettura.

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Sarà un caso o un segno del destino, ma il futuro dei precari da stabilizzare al Comune di Alcamo potrebbe essere affidato alle sante mani della Madonna dei Miracoli, patrona della cittadina. L’incontro in Prefettura a Trapani, quello che dovrebbe rendere pubbliche le ultime decisioni del sindaco Domenico Surdi e della sua giunta, si terrà infatti dopodomani, 19 giugno, nel primo dei tre giorni che storicamente hanno sempre contraddistinto l’avvio dei festeggiamenti dedicati a Maria Santissima dei Miracoli.

Il primo incontro dinanzi al prefetto Tommaso Ricciardi il 15 maggio scorso avevano indotto i sindacati CISL e UIL a sospendere la procedura di raffreddamento ed a riaprire quindi il dialogo per salvare il posto di lavoro a 104 precari che non rientrano nell’originario piano di fabbisogno del personale e quindi nelle stabilizzazioni che, entro il 2020,  saranno effettuate al comune di Alcamo. In quella sede il primo cittadino Domenico Surdi aveva chiesto e ottenuto una ventina di giorni di tempo per valutare nuovamente la situazione. Fra un impegno istituzionale e l’altro delle parti interessate, si è arrivati a fra trascorrere poco più di un mese ed ora, fra due giorni, il sindaco alcamese dovrà relazionare su eventuali aggiustamenti.

Da quello che però si è sentito domenica scorsa in piazza Ciullo, durante l’incontro che Surdi ha tenuto con la cittadinanza, non sembra che possano salvarsi molti altri posti di lavoro. Il sindaco aveva infatti parlato di grosse difficoltà perché tali lavoratori hanno contratti di sole 18 ore. I sindacati, comunque, rimangono sul piede di guerra e, qualora non dovessero arrivare notizie positive sui 104 posti a rischio licenziamento, tutti di categoria A e B, sono pronti a far scattare una lunga sequela di ricorsi e di diffide. A rischio c’è il futuro di molte famiglie, alcune delle quali finirebbero a reddito zero perché sia il marito che la moglie potrebbero subire la mancata stabilizzazione. Certo è che Alcamo, come numero di precari negli uffici comunali, rappresenta un caso unico. Resta però il fatto che con 104 dipendenti a rischio di licenziamento, non si possono prevedere altre assunzioni, tramite la mobilità esterna. La legge in materia dice infatti chiaramente che prima i comuni devono stabilizzare e poi procedere ad assunzioni di altro tipo.