Stabile abbandona ‘CentrAli’, il movimento risponde per le rime: “Elettorato tradito”

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Il consiglio comunale di Alcamo non si è ancora insediato, lo farà nella seduta di venerdì prossimo 5 novembre, e già si registra la prima frattura con tanto di polemiche. Giuseppe Stabile, primo degli eletti nella lista Centrali-Italia Viva, il gruppo che fa riferimento a Giacomo Scala,  ha deciso di abbandonare la lista che gli ha consentito di raccogliere circa 470 preferenze. L’ex funzionario dell’ufficio tecnico del comune di Alcamo ha spiegato la sua decisione con l’incapacità mostrata da quella che doveva essere l’alternativa alla compagine capeggiata da Surdi, di costruire un fronte comune fin dal momento delle trattative pre-elezioni. Poi, definendo il suo sostegno a Giusy Bosco, leale e corretto, Stabile ha segnalato la mancanza totale di un’idea che per lui sarebbe stata fondamentale per il lavoro in consiglio comunale: la  formazione di un coordinamento politico tra tutte le forze di opposizione, con l’obiettivo di individuare proposte amministrative e programmatiche da sottoporre al vaglio del futuro Consiglio Comunale. Cosa che ad oggi – ha detto il più votato nella lista Centreali – non è stata neppure ipotizzata“.

Da qui la decisione di aderire al Gruppo Misto, con un percorso di autonomia ed indipendenza, con l’obiettivo di battersi insieme a tutti coloro che hanno a cuore la soluzione dei problemi della città“. Immediata è arrivata la replica, con punti di forte polemica, da parte del comitato cittadino del movimento che fa capo all’ex sindaco Scala. Stabile – si legge nella nota di replica – fino ad appena 3 giorni fa aveva condiviso la linea politica di responsabilità ed unità. Siamo rammaricati perché i nostri elettori dovranno subire un cambio di casacca e di coalizione. Questa campagna elettorale ci ha insegnato tante cose, ma all’appello ancora ci mancavano le cose inverosimili. – scrive il coordinatore comunale Massimo Melodia. Centrali-Italia Viva non lesina poi altre accuse nei confronti del consigliere Stabile che, pur avendo avuto modo ed occasione per farlo, non ha mai esternato il pensiero politico – si legge nella nota – che il 2 novembre ha suggerito a tutti, urbi et orbi. Le aspirazioni e gli interessi personali – arriva in chiusura la stilettata – non fanno parte del nostro modo di fare politica.