Sit-in ex lavoratori “Siciliana inerti e bituminosi”. Attesi stipendi dal 2014

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Una situazione insostenibile quella che vede coinvolti da ben nove anni gli ex lavoratori della “Siciliana inerti e bituminosi”, l’azienda valdericina confiscata a Tommaso, detto “Masino” Coppola, arrestato nel 2005 e condannato per mafia per aver pilotato appalti per conto del boss latitante Matteo Messina Denaro. A seguito della confisca, l’azienda era stata affidata alla gestione dell’amministrazione giudiziaria e sotto quest’ultima era sopraggiunto il fallimento nel 2014. Previsto per domani un sit-in di protesa innanzi alla Prefettura di Trapani il pagamento delle retribuzioni, da 24 a 18 mesi di arretrati e il Tfr, nonostante, lo scorso giugno, siano state ultimate le operazioni di liquidazione della società e definiti i crediti che l’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati dovrà corrispondere agli ex lavoratori, cifra che ammonterebbe intorno a 600 mila euro. Gli ex lavoratori, una ventina in tutto, scenderanno in piazza sostenuti dalla Fillea Cgil: “”Alcuni mesi fa – dichiara il segretario provinciale della Fillea Cgil, Gaspare Giaramita  – durante un incontro in Prefettura, il responsabile per l’Agenzia nazionale dei beni confiscati, Giuseppe Quattrone, ci aveva rassicurati circa il pagamento di un acconto sulle somme dovute, che sarebbe dovuto avvenire lo scorso ottobre. Ad oggi, l’impegno assunto in prefettura è stato ampiamente disatteso e i lavoratori non hanno ricevuto nulla”. Il sit in di domani sarà soprattutto un modo per chiedere al Prefetto di Trapani, Filippina Cocuzza, di trovare una soluzione definitiva ad una vertenza che si trascina da troppo anni. L’ultima manifestazione risale allo scorso mese di aprile, occasione che vide la partecipazione anche dell’alcamese Enzo Palmeri, Segretario Provinciale della Fillea CGIIL.