Sequestro da 500 mila euro a Gaspare Como

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    La Direzione Investigativa Antimafia di Trapani ha sequestrato aziende, immobili ed autovetture di lusso per un valore di oltre 500 mila euro a Gaspare a Como, 45 anni commerciante di Castelvetrano, pregiudicato per associazione a delinquere ed estorsione, già sorvegliato speciale di p.s., cognato del noto latitante capomafia Matteo Messina Denaro.

     

    Il provvedimento di sequestro penale è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Marsala). Nel procedimento risultano indagati, a piede libero, oltre a Gaspare Como, le sue sorelle Valentina e Giovanna, il commerciante di auto Gianvito Paladino, e Bice Maria Messina Denaro, moglie di Como e sorella del noto latitante mafioso.

    Tutti gli indagati rispondono, a vario titolo, in concorso tra loro, del reato di intestazione fittizia di beni, al fine di eludere la normativa in materia di misure di prevenzione.

    Con il provvedimento sono stati apposti i sigilli a “Il Mercatone”, attività commerciale molto nota a Castelvetrano che commercia abbigliamento, e sono stati sequestrati autovetture di grossa cilindrata, conti correnti ed altro.

     

    Nel corso delle indagini è emerso che Gaspare Como dopo aver espiato un lungo periodo di detenzione in carcere, in seguito alla condanna per i reati di associazione a delinquere ed estorsione, nel periodo in cui stava scontando la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, aveva avviato “Il Mercatone”, e acquistato una Porsche, intestandola fittiziamente alla sorella ventenne.

     

    Successivamente, secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbe continuato a fare investimenti in beni immobili ed aziende commerciali intestate a nome di terzi.

     

    E, nonostante dal 2004 all’aprile del 2012, egli fosse anche stata ritirata la patente di guida, avrebbe, comunque, continuato ad acquistare, intestandole sempre a parenti compiacenti, costose autovetture.

     

    Tutti gli acquisti e gli investimenti finanziati con le cospicue risorse economiche dell’uomo, che dichiara al fisco modestissimi redditi da lavoro dipendente, sarebbero state intestate a terze persone, nel tentativo di evadere la normativa in materia di prevenzione (contenuta, da ultimo, nel codice Antimafia, recentemente approvato, che, riprendendo la previgente normativa, prevede nei confronti dei soggetti giudicati socialmente pericolosi forti limitazioni, tra l’altro, in materia di concessione di licenze amministrative per il commercio ed il sequestro e la confisca dei beni di cui questi dispongono in misura sproporzionata rispetto ai redditi dichiarati).

     

    La riconducibilità dei beni a Gaspare Como è stata dimostrata dalla D.I.A. attraverso l’esame delle movimentazioni bancarie degli indagati, sui cui conti operava esclusivamente l’uomo, apponendo anche firme false sulla documentazione bancaria, e dalle intercettazioni telefoniche sulle utenze  delle aziende da lui gestite occultamente.

     

    I beni sottoposti a sequestro, nel corso dell’operazione, sono stati in particolare :

     

    · beni strumentali iscritti nei registri contabili obbligatori, compresi i beni mobili registrati, costituenti il compendio aziendale, nonché le rimanenze di magazzino, la cassa contanti ed i saldi attivi dei depositi bancari dell’impresa Valentina Como, con sede in Castelvetrano (TP);

     

    · beni strumentali iscritti nei registri contabili obbligatori, compresi i beni mobili registrati, costituenti il compendio aziendale, nonché le rimanenze di magazzino, la cassa contanti ed i saldi attivi dei depositi bancari dell’impresa Bice Maria Messina Denaro, esercente l’attività di commercio al  dettaglio di capi d’abbigliamento, con sede principale in Castelvetrano (TP);

     

    · immobile intestato a Valentina Como, costituito da un locale con destinazione d’uso commerciale dell’estensione di mq.191, ubicato in Castelvetrano;

     

    · immobile intestato a Bice Maria Messina Denaro della consistenza di vani due e mezzo a piano terra, con area libera soprastante,  sito in Castelvetrano;

     

    · immobile intestato a Bice Maria Messina Denaro della superficie catastale di mq 90, sito in Castelvetrano;

     

    · autovettura modello Fiat “500 Abarth” a Bice Maria Messina Denaro,

     

    · autovettura modello Volkswagen “Touareg” intestata a Gianvito Paladino.