Sequestro beni al pacecoto Tranchida. Tenore di vita troppo elevato per trafficante

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Nel luglio del 2022 aveva subito il sequestro di 11 veicoli, due immobili, due conti correnti e quote sociali per un ammontare di oltre 300.000 euro. Adesso la Guardia di Finanza ha sequestrato altri beni, per un valore di circa mezzo milione ad Antonino Tranchida, di Paceco, narcotrafficante 38enne, arrestato l’ultima volta nel 2021, nell’ambito dell’operazione ‘Gordio’. Le indagini della Guardia di Finanza avrebbero rivelato che l’uomo, gravato da numerosi precedenti per coltivazione e spaccio di droga, mantenesse un elevato tenore di vita grazie, in toto o in parte, ai proventi delle sue attività delittuose. Gli accertamenti economico, finanziari e patrimoniali, infatti, hanno consentito di porre in evidenza la “sproporzione” tra gli esigui redditi dichiarati dal nucleo familiare di Tranchida e gli incrementi patrimoniali registrati, nonché la disponibilità indiretta di beni immobili e mobili, anche intestati a parenti ma probabile frutto dei traffici illeciti di droga.

La sezione misure di prevenzione del tribunale di Trapani ha quindi emesso un decreto d’urgenza con cui ha disposto il sequestro di tre immobili nel capoluogo trapanese, destinati a struttura turistica ricettiva, otto veicoli, sei rapporti bancari, l’intero compendio aziendale di una ditta individuale e i beni intestati ad un’associazione. Il tutto per un valore di mercato di circa 500.000 euro. Antonino Tranchida, qualche tempo, aveva deciso di raccontare alcuni dettagli sul traffico di droga ai magistrati della procura di Palermo, a cominciare dalla sua vecchia amicizia con il partinicese Michele Vitale, detto ‘Fardazza’, anche lui coinvolto nell’operazione antidroga ‘Gordio’. Le rivelazioni del pacecoto Tranchida avrebbero quindi potuto fornire dettagli fondamentali anche su vasti traffici di stupefacenti e sulla stretta collaborazione tra la mafia di Partinico e il traffico di droga proveniente dalla Calabria