Sequestro beni a pregiudicato di Paceco, era stato appena assolto da tentato omicidio

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Proprio ieri il tribunale di Trapani gli aveva alleggerito la pena assolvendolo, in appello, dalla più grave imputazione a suo carico, quella di tentato omicidio. Era invece rimasta tale la condanna per atti persecutori, detenzione e porto in luogo pubblico di arma, lesioni personali, minaccia aggravata e violenza privata. Adesso per il trentaseienne pacecoto, Antonino Tranchida, pregiudicato, è invece arrivato il sequestro preventivo di 11 veicoli, due immobili, due conti correnti e quote sociali, per un valore di oltre 300.000 euro.

Dalle indagini è infatti emersa una “sproporzione” tra i redditi dichiarati dal nucleo familiare dell’uomo e gli incrementi patrimoniali acquisiti con disponibilità indiretta di beni immobili e mobili, formalmente intestati a persone facenti parte del nucleo familiare del pregiudicato pacecoto. Finanzieri e carabinieri hanno eseguito il provvedimento di sequestro d’urgenza emesso dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e della Procura della Repubblica di Trapani.

Secondo le indagini Antonino Tranchida, alla luce del suo tenore di vita, in base alle inchieste che lo hanno coinvolto in materia di stupefacenti e contrabbando di sigarette estere, vivrebbe abitualmente, anche in parte, con i proventi di queste attività illecite. Il 36enne era stato arrestato a fine luglio del 2020 dai carabinieri di Paceco e dal Nucleo Operativo-radiomobile della Compagnia di Trapani con diverse accuse, tra qui anche tentato omicidio. Reato dal quale, dopo la condanno in primo grado, era stato assolto proprio ieri. Oggi è invece arrivato il sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 300.000 euro.