Scuola, inizio a ‘macchia di leopardo’. Lo consente l’autonomia. Via le mascherine

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In ordine sparso stanno riaprendo le scuole. Alcuni istituti hanno già accolto gli alunni, altri lo stanno facendo in questi giorni e altri ancora lo faranno lunedì prossimo 19 settembre. Da quanto è entrata in vigore l’autonomia scolastica, alcuni genitori di più figli hanno dovuto assumere un ragioniere per tenere conto del giorno di inizio dell’anno scolastico e degli orari di entrata e di uscita. Chi per esempio si trova ad avere tre figli, spesso e volentieri, si troverà un primo giorno di scuola per ogni ragazzo. Poi uno esce alle 11, uno alle 12 e uno magari alle 13. Per non parlare dei giorni di vacanza o di chiusura che si differenziano tra le varie scuole.

Per carità, siamo contro ogni tipo di omologazione e siamo favorevoli alle autonomie, scolastiche o non scolastiche che siano, ma condividiamo anche regole chiare, certe e soprattutto che non arrechino grattacapi alle famiglie. Ma non era bello e semplice, una volta, che tutte le scuole di ogni ordine e grado avessero inizio il primo di ottobre? E che i giorni di chiusura fossero uguali per tutti agevolando anche le cose più leggere come l’organizzazione di un viaggio con tutta la famiglia? Forse siamo retrogradi ma nell’ambito della sacrosanta autonomia scolastica qualche paletto inamovibile potrebbe pire mettersi.

Il nuovo anno scolastico, già cominciato per alcuni e quasi per altri, ha comunque portato alcune novità in materia di pandemia. All’interno degli istituti scolastici, anche nelle classi, non sarà più necessario indossare le mascherine. Resta però la disposizione dei banchi in maniera singola. Anche quest’anno non ci sarà più il compagno di banco, quello che condivideva lo stesso banco bi-posto. Restano invece in soffitta, o già nelle discariche, i banchi con le rotelle, la folle idea dell’ex ministro Azzolina. Ma questa è un’altra storia.