Terribile e lunga scia di sangue sulle strade del trapanese. Dopo la strage di Custonaci dello scorso 26 marzo e la morte, una settimana dopo, del 34enne alcamese Lorenzo Asta sulla 113 in contrada Bosco Falconeria, ieri altre vittime per un incidente singolare ma fatale.
Due sorelle di Santa Ninfa, a bordo della loro autovettura, sono andate a schiantarsi contro un paolo nei pressi del campo sportivo della cittadina. L’impatto ha causato la morte di entrambe le donne, Maria e Margherita Grimaldi, di 77 e 75 anni. La vettura è andata completamente distrutta. Migliorano invece le condizioni di Maria Pia Giambona, la custonacese di 34 anni, unica superstite della terribile strage di dieci giorni fa quando, sul rettilineo della provinciale 16, in contrada Lentina, persero la vita ben sei persone.
Migliorano le condizioni dell’unica superstite del gravissimo incidente avvenuto domenica 27 marzo lungo la provinciale 16 nei pressi di Custonaci nel trapanese. La donna, che si trovava a bordo dell’Alfa 159 condotta da Vincenzo Cipponeri, era arrivata in ospedale, al Sant’Antonio Abate di Trapani, con grave trauma cranico, emorragia subdurale, frattura scomposta del femore destro e frattura del bacino. I sanitari del nosocomio trapanese hanno adesso fatto sapere che le condizioni della 34enne sono in continuo miglioramento.
In quel terribile scontro frontale fra l’Alfa Romeo e un Fiat Doblò, morirono sul colpo, molto probabilmente per l’alta velocità, Vincenzo Cipponeri di Custonaci, i carinesi Matteo Cataldo, la moglie Maria Grazia Ficarra e il figlio Danilo Cataldo, e i cugini Matteo Schiera e Anna Rosa Romancino.
Intanto ieri mattina sono stati celebrati, ad Alcamo, in chiesa Madre, i funerali di Lorenzo Asta, il giovane 34enne morto sulla statale 113 per uno scontro frontale fra la sua Ford Fiesta e una Volkswagen Golf. A celebrare le esequie don Aldo Giordano, arciprete di Alcamo, e don Mario Bonura, sacerdote che guida la parrocchia in cui ricade l’abitazione della famiglia Asta. I due sacerdoti hanno cercato parole di conforto una chiesa stracolma di gente e di commozione