Sbarco a Trapani di 800 profughi, i racconti dell’orrore

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Stanchi. Sfiniti. Feriti nel corpo e  nell’anima.  Negli occhi il terrore di quello che hanno vissuto e che quotidianamente sono costretti a vivere centinaia di persone: uomini, donne, bambini, donne incinte. Minori affidati da madri disperate per cercare di dare una vita migliore ai figli. Donne stuprate. Le cronache del terrore. dei trafficanti di uomini con la complicità di chi dovrebbe vigilare, sono conosciute da tutti. La corruzione impazza. Ma nessuno interviene nei campi di prigionia libici e di altri stati canaglia. Anche l’Europa resta  indifferente in un mondo in cui si va sempre peggio e la deriva è davanti a tutti. Portano sul corpo segni di torture e di violenze indicibili. Sono le 800 persone salvate in mare e sbarcate ieri a Trapani, a bordo della nave Sea Eye 4.  Sono state soccorse in diverse operazioni nel Mediterraneo, tra la Sicilia e la Libia, salvati da morte certa. Nonostante il lungo viaggio, hanno festeggiato l’arrivo a Trapani con canti, balli e applausi.

A bordo anche 170 minori, tra cui diversi bambini, 53 le donne di cui 2 in gravidanza. La maggior parte – terminate le operazioni d’identificazione ed i primi controlli sanitari – è stata fatta salire su due navi quarantena già in porto. La macchina dell’accoglienza organizzata dalla prefettura di Trapani è andata avanti per tutta la notte per le visite con tamponi e l’identificazione. E’ scattata la solidarietà, ma occorre far scattare la massima allerta sanitaria perché il covid 19 continua a fare paura.  I più di 800 migranti provengono tutti dall’Africa: Guinea, Somalia, Costa d’Avorio, Nigeria, Egitto, Togo e Mali. Molti presentano ferite ed ustioni. In Libia alcuni sono stati torturati. Ma questa è una cosa nota di fronte alla quale gli stati o sono impotenti o indifferenti. Insomma lasciano fare. Oggi in Libia ha un ruolo determinante la Turchia che ha trovato così uno sbocco nel Mediterraneo.  E il dittatore turco fa paura. Solo creando condizioni di vita migliore nei loro stati si possono limitare al massimo le migrazioni.