San Giuseppe, la tradizione tra Trapani e Palermo

0
462

Vigilia di San Giuseppe come sempre ricca di appuntamenti a cavallo tra le province di Trapani e Palermo. In molti Comuni oggi sarà l’ultimo giorno utile per potere visitare i caratteristici e oramai famosi altari dedicati al Patriarca. In provincia di Trapani certamente è Salemi la cittadina che più di tutte catalizza l’attenzione dei visitatori anche per la straordinaria bellezze degli altari, costruiti come vere e proprie opere d’arte. Qui sarà possibile visitarli sino al prossimo 25 marzo: su un’impalcatura di ferro o legno vengono innalzate delle colonnine di canne intrecciate, ricoperte da ramoscelli di alloro e di “murtidda” odorosa (il bosso), su cui vengono appesi piccoli pani artisticamente lavorati, arance e limoni. L’altare centrale, ricoperto di pregiati lini, ospita una rappresentazione della Sacra Famiglia attorniata dai pani rituali, veri e propri protagonisti delle cene di Salemi. I pani dei Santi (u cucciddatu, riservato al Bambino Gesù, a parma, per la Vergine, e u vastuni, per San Giuseppe) hanno un posto d’onore, mentre centinaia di piccoli cuddureddi sono appesi alla struttura che sovrasta l’altare. Ciò che colpisce di queste maestose strutture, oltre alla complessa simbologia religiosa degli oggetti che le adornano (caraffe di vino, vasi di fiori, garofani e violaciocche, frutta, candelabri, vasi con pesciolini rossi) è l’artistica lavorazione dei pani che le mani esperte delle donne di Salemi trasformano in piccole opere d’arte dalle più svariate forme: scale, tenaglie, croci, i tre chiodi, ma anche animali e frutta. La città di Salemi rende omaggio a questa antica tradizione con un Museo del pane rituale e un’esposizione permanente ospitata nell’ex chiesa di San Bartolomeo. In provincia di Palermo invece è Borgetto la zona in cui la tradizione si fa sentire forte tanto da attrarre migliaia di visitatori ogni anno. Qui gli altari sono altrettanto maestosi. Il pane occupa un posto molto rilevante in quanto riveste un significato sociale, religioso e sacro; simbolo fondamentale del lavoro umile del Santo, è preparato in diverse forme: la palma per ricordare la verginità della Madonna, mentre quello di Gesù bambino è a forma di buccellato che è un dolce tipico della gastronomia locale e che si prepara nel periodo natalizio. Un cesto con gli attrezzi per il lavoro dei campi è posto per rievocare l’operosità del Santo. Domani attorno a mezzogiorno ci sarà il clou dei festeggiamenti in onore del padre di Gesù. A parte la processione per le vie dei paesi, dove sono stati allestiti gli altari si consumerà l’atto più folcloristico e tradizionale: la famiglia che ha allestito l’altare offrirà a tre bambini che rappresentano la Sacra Famiglia un pranzo composto da ben 101 portate, a base di cereali, verdure, frutta, pesci e dolci. Terminata la mangiata di li santi, il banchetto si estende a tutti i presenti, turisti e visitatori inclusi. Molto del cibo raccolto sarà destinato infine alle famiglie povere.