Ruina, appello abbreviato il 22 dicembre. Per l’ordinario udienza 24 gennaio

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Due i processi scaturiti dall’operazione Ruina che nel dicembre 2020, con numerosi arresti, azzerò la riorganizzazione della famiglia mafiosa di Calatafimi. Il primo, quello in abbreviato, celebra giovedì una nuova udienza del processo di appello. Tutti i condannati in primo rado hanno inoltrato ricorso attraverso i rispettivi avvocati. Il boss Nicolò Pidone aveva subito una condanna a 20 anni di reclusione; 13 anni  per il vitese Rosario Tommaso Leo e otto anni e otto mesi per  il calatafimese Gaetano Placenza. Pene minori per Domenico Simone e Ludovico Chiapponello, entrambi di Calatafimi, condannati rispettivamente in primo grado a 3 anni e due anni e sei mesi. Tutti hanno richiesto l’appello che celebrerà la prossima udienza il prossimo 22 dicembre. Il secondo processo è quello che segue il rito ordinario che è in corso al tribunale di Trapani.

La prossima udienza è stata fissata per il 24 gennaio. Hanno optato per l’ordinario Giuseppe Aceste, Giuseppe Fanara, Giuseppe Gennaro Giuseppe, Stefano Leo, Leonardo Urso. E Salvatore Barone. Quest’ultimo molto noto anche negli ambienti della politica, già presidente della cantina Kaggera ma anche dell’ATM, la municipalizzata trasporti di Trapani. Ritornando al rito abbreviato di Ruina vanno anche ricordate due assoluzioni, quelle di Andrea Ingraldo e Vincenzo Ruggirello, il primo perché il fatto commesso non costituisce reato e il secondo perché il fatto non sussiste. La procura, contro le due assoluzioni, non è appellata. Nell’operazione Ruina venne anche coinvolto Antonino Accardo, all’epoca sindaco in carica e immediatamente dimessosi, per il quale il Gip aveva chiesto una proroga delle indagini. L’ex primo cittadino calatafimese, difeso dagli avvocati Mancuso e Gallina Montana, non ha finora comunque ricevuto alcuna richiesta di rinvio a giudizio.