Rinvenuto relitto romano di 2.200 anni fa a Isola delle Femmine, giace a 92 metri di profondità (FOTO)

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Un relitto romano del II secolo a.C., giacente a 92 metri di profondità nelle acque antistanti Isola delle Femmine, è stato individuato durante una ricognizione effettuata dal personale della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana a bordo della nave oceanografica Calypso South dell’Arpa Sicilia.

La nave, attrezzata con strumentazione di alta precisione e condotta dagli specialisti dell’area Mare dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, nelle scorse settimane ha effettuato, insieme alla Soprintendenza del Mare, ricognizioni subacquee per verificare la presenza di reperti archeologici in alti fondali. Le prime immagini sono state rilevate dai tecnici dell’Arpa tramite monitoraggi svolti mediante il Rov, robot guidato da remoto.

L’intervento degli esperti della Soprintendenza ha poi consentito di confermare il ritrovamento, documentando proprio alla profondità di 92 metri la presenza di un cospicuo carico di anfore, molto probabilmente utilizzate per il vino. Alla speciale missione congiunta hanno partecipato anche il direttore generale di Arpa Sicilia, Vincenzo Infantino, e la Soprintendente regionale del Mare, Valeria Li Vigni.

“Il Mediterraneo – ha detto quest’ultima – ci restituisce continuamente elementi preziosi per la ricostruzione della nostra storia legata ai commerci marittimi, alle tipologie di imbarcazioni, ai trasporti effettuati, ma anche dati relativi alla vita a bordo e ai rapporti tra le popolazioni costiere. Il ritrovamento – ha concluso Li Vigni – conferma la presenza di numerose permanenze ar

cheologiche nelle fasce batimetriche oltre i 50/80 metri, che ci stimolano a proseguire le ricerche in alto fondale in sinergia con le competenze dei tecnici dell’Arpa, che continuerà a produrre esiti eccellenti”.