Rifiuti covid, disagi ad Alcamo per servizio fermo da 20 giorni. Venerdì riparte

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Sospesa già a febbraio per problemi di capienza della piattaforma specializzata e poi affidata alla Rubbino di Carini e alla Ecosan di Cinisi, la raccolta dei rifiuti covid, ad Alcamo, è nuovamente ferma. La spazzatura prodotta dagli alcamesi positivi al covid non viene ritirata da circa due settimane con disagi notevoli per le famiglie e con l’incremento della presenza in strada degli appositi sacchi. A questo bisogna aggiungere che proprio negli ultimi 15 giorni i casi di positività al covid, ad Alcamo, sono lievitati con una decuplicazione dei rifiuti prodotti.

Qualcuno ha chiamato in redazione per segnalare che dall’URP del comune di Alcamo, fino a ieri, hanno ricevuto soltanto la conferma che il servizio è fermo in quanto non appaltato. Insomma i dipendenti hanno allargato le braccia. A questo punto agli alcamesi positivi al covid non resta che rimettere in casa la spazzatura oppure mangiarla! . L’assessore all’ambiente Alberto Donato che ha confermato lo stop del servizio per problemi alle piattaforme ma che ha anche specificato che la raccolta covid è ritornata, per contratto, alla Roma Costruzioni, la ditta che ad Alcamo ha l’appalto settennale della raccolta dei rifiuti.

“Venerdì – ha assicurato l’esponete della giunta Surdi – i rifiuti covid degli alcamesi saranno ritirati e che tale raccolta andrà poi avanti secondo le giornate stabilite”. Una riflessione, però, deve essere fatta. Secondo quale logica e secondo quale prontezza di intervento si lascia una città senza il delicato servizio di raccolta rifiuti covid per tre settimane proprio quando è nuovamente schizzato alle stelle il numero dei positivi? Tanto per essere chiari tale servizio è a carico dell’ASP che però ha dato mandato ai comuni di sottoscrivere i necessari contratti con le ditte specializzate. La stesa Azienda sanitaria provinciale si occuperà quindi di pagare le fatture ai vari enti locali per il servizio effettuato.