Regione Sicilia, prevenzione degli incendi. Piani in ritardo

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I primi allarmi sono già scattati. Riguarda la piaga degli incendi nei boschi quasi sempre perpetrati dalla mano criminale di individui sprezzanti di una Natura, in questo caso il verde, sempre ferita e ciò provoca cambiamenti climatici con tutte le gravi conseguenze per gli abitanti del pianeta terra. Due incendi la scorsa settimana a Fraginesi  e Monte Inici. Il campanello d’allarme e già scattato.  Intanto i sindaci si affrettano ad emanare ordinanze per far tenere puliti terreni privati. Ma primavera inoltrata come al solito la Regione siciliana brilla per assenza perché non vara i piani di prevenzione nei tempi opportuni.

Infatti la Regione non ha ancora approvato il piano antincendio per l’estate prossima ventura. La conferma dei ritardi arriva dalla risposta ad una interrogazione anche se l’assessore Elena Pagana si affretta a dire che il piano è quasi ultimato. Non dice quando partirà. Eppure la Regione dovrebbe correre perché il bilancio dello scorso anno è più che preoccupante. In fumo sono andati ben 56 mila ettari di terreno, verde, vegetazione e boschi. Sono stati 842 gli interventi con elicotteri e 560 con i Canadair con ingenti costi milionari.

Ritardi anche nella consegna dei nuovi mezzi da utilizzare nella campagna antincendio. Il contratto è stato firmato alla fine dello scorso anno ma i mezzi ancora non sono arrivati in Sicilia. Forse saranno consegnati verso la metà di giugno. Troppi ritardi. Carenze nell’organico del corpo forestale che può disporre di 350 unità a fronte di mille e 500 previste.  Gli operai forestali stagionali lavorano invece in un contesto di precarietà di mezzi e attrezzature. Così vanno molto a rilento i lavori di pulizia e per i viali parafuoco.

Verranno invece unificate le sale operative regionali e della protezione civile per rendere gli interventi più tempestivi ed efficienti. Altro problema causato dalla siccità e quello dell’abbassamento del livello degli invasi ei molti i Canadair, specialmente nella Sicilia centrale, non potranno attingere acqua e quindi dovranno andare nel mare con perdite di tempo per spegnere gli incendi.

In questo nero contesto l’appello ad essere prudenti e fare la massima attenzione per prevenire incendi. Funzioneranno sistemi di telecamere per individuare subito eventuali incendi e dare un nome e un volto ai piromani, verso i quali bisogna che si abbatta la scure della legge, ma la mano dei giudici è spesso troppo leggera rispetto al danno causato a tutta la collettività.