Reati ambientali, AMAP commissariata. Indagine partita da Balestrate

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Acque marine di colore poco raccomandabile nei pressi di alcuni depuratori, fra questi anche quello di Balestrate, e indagini in corso per capire cosa accada e quali eventualmente siano le responsabilità. Così i carabinieri del NIPAAF, il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale del Centro Anticrimine natura di Palermo, hanno proceduto alla notifica di un’ordinanza di commissariamento giudiziale nei confronti di AMAP S.P.A. – Servizio “Ambiente e Depurazione”. La richiesta, in base alla legge che si occupa di reati ambientali, è stata avanzata dalla procura di Palermo.

L’azienda, quindi, soltanto per il settore della depurazione, è stata commissariata a seguito di un’articolata attività investigativa eseguita dai carabinieri forestali e proprio da quelli della stazione di Balestrate in relazione a possibili criticità nella gestione tecnico-operativa dei depuratori delle acque reflue urbane non soltanto della cittadina marinara balestratese ma anche della vicina Trappeto, di Acqua dei Corsari, nel capoluogo isolano, e di Carini. Il tribunale di Palermo ha conferito l’incarico di commissario giudiziale a Luigi Librici, già direttore territoriale dell’ARPA fino al 2015.

Negli ultimi due anni il depuratore di Balestrate è stato al centro di molte polemiche. Prima un sopralluogo a sorpresa dei consiglieri comunali di opposizione che trovarono i cancelli chiusi e il lucchetto arrugginito come se non si aprisse da chissà quanto tempo; poi i conseguenti dubbi su come venissero smaltiti i fanghi depurativi e ancora una vasta macchia scura in mare. Inoltre nel settembre scorso arrivò la visita della delegazione della commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti che, con l’ausilio di ufficiali di polizia giudiziaria appartenenti ad ARPA Sicilia e al NOE Carabinieri, riscontrò criticità nella gestione dei fanghi e il loro anomalo deposito nelle vasche di raccolta.

Problemi anche negli impianti di depurazione di Trappeto e di Carini. In quest’ultimo caso è in fase di progettazione un nuovo depuratore integrato per l’agglomerato industriale di Carini nonché per Cinisi e Terrasini.  Un’opera che gode già di un finanziamento da 28 milioni di euro.