Processo Bucaria, chiesti 21 anni e 5 mesi. Commissionò l’omicidio del cognato

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Ventuno anni e cinque mesi di reclusione, questa la pena richiesta dalla Procura di Trapani nei confronti di Matteo Bucaria, imprenditore edile trapanese noto alle forze dell’ordine per denunciato in passato diverse richieste estorsive permettendo agli inquirenti di far luce su diverse operazioni volte alla lotta alla mafia ed al racket. Il trapanese è accusato di essere il mandante del tentato omicidio del cognato Domenico Cuntiliano avvenuto nel marzo del 2013: dalla ricostruzione dei fatti emerse che a sparare fu l’ex fontaniere del comune di Trapani, Gaspare Gervasi, successivamente arrestato su indicazione della vittima e condannato a 12 anni di carcere.

Secondo le indagini, quest’ultimo, su mandato di Bucaria, diede appuntamento a Cuntuliano in un appezzamento di terreno, nelle campagne di Guarrato: sceso dall’auto, fece fuoco contro la vittima che, rimasta gravemente, venne dapprima trasportata al Sant’Antonio Abate di Trapani e  successivamente accompagnato con  l’elisoccorso a Palermo. Il movente dell’agguato, sempre secondo gli inquirenti, era legato a problemi economici dell’imprenditore trapanese sfociati in una sentenza di condanna per bancarotta.

Circostanza questa che lo aveva spinto a voler eliminare il cognato per impossessarsi del suo cospicuo patrimonio derivante da cespiti ereditari e da un compenso assicurativo, a seguito di un incidente stradale, di oltre 600 mila euro. Ad incastrare Bucaria, nel corso delle indagini, sarebbe stato il sequestro di una lettera indirizzata al mandante del tentato omicidio e scritta dal carcere dall’ex dipendente comunale, Gervasi: nella missiva, quest’ultimo lamentava di non aver ricevuto il compenso di 50 mila euro pattuito per l’esecuzione del crimine e destinato alla sua famiglia, come ristoro per la sua carcerazione.

Lo stesso Gervasi, non estraneo agli ambiti di Cosa Nostra,  iniziò poi a collaborare con le Autorità giudiziarie, permettendo di ricostruire la vicenda già accertata dagli agenti della Squadra Mobile. Per Bucaria, che di recente ha ottenuto la concessione degli arresti domiciliari,  interverranno in aula i suoi difensori il prossimo 23 gennaio.