Presidenza del consiglio alcamese, grandi manovre. ‘Volata’ tra Stabile e Messana

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L’appuntamento di domani, alle 17.30 al centro congressi Marconi, è particolarmente atteso e sentito. Innanzitutto perché darà l’avvio al nuovo consiglio comunale di Alcamo, notevolmente rinnovato rispetto al precedente, e poi perché dovrà eleggere l’ufficio di presidenza. In queste ore sono tantissime le voci che si rincorrono su chi possa andare a rivestire la seconda carica istituzionale del comune alcamese, il presidente del consiglio comunale, che in termini di indennità andrà anche ad incassare, esattamente come il vice-sindaco, il 70% dello stipendio del primo cittadino. Trattative e incontri, di gruppo e individuali, sono in corso. Uno dei temi centrali potrebbe essere l’iniziativa di Giuseppe Stabile, neo consigliere comunale eletto nella lista ‘CentrAli’ che si è svincolato dal movimento che lo ha eletto dichiarando di approdare al nascituro gruppo misto.

Le motivazioni di Stabile, certamente condivisibili, sulla mancanza di unità di intenti fra i gruppi di opposizione, hanno però consentito l’apertura di altri scenari proprio in vista dell’elezione del presidente del consiglio comunale. I nove componenti della coalizione Cassarà potrebbero convergere proprio sull’ex vice-dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Alcamo. L’eventuale intesa sarebbe in stato avanzato ma, ovviamente, mancherebbero i numeri. Con dieci voti la presidenza non potrebbe arrivare qualora dall’altro lato nascesse un accordo tra la coalizione Surdi e l’asse PD (che entro giugno potrebbe ricevere un assessorato), Scala, Turano. In tal senso un paio di giorni fa c’è stato un incontro cui hanno preso parte, oltre al sindaco, i rappresentanti delle varie liste che hanno ottenuto l’ingresso in consiglio. Non ha partecipato Saverio Messana, il più votato dell’UDC con circa 730 preferenze, per non influenzare alcuno sul suo nome.

L’intesa tra le due coalizioni per l’intero ufficio di presidenza sembra a buon punto ma alcuni dell’area 5 stelle si sarebbero opposti al nome di Messana come presidente del consiglio comunale. Tale situazione, ma anche i movimenti di qualcuno che potrebbe seguire Stabile e il lavoro frenetico dei vertici della coalizione Cassarà, potrebbe causare un grande equilibrio fra due nomi, quello di Giuseppe Stabile da un lato e di Saverio Messana, o chi per lui, dall’altro. Fratelli d’Italia, in consiglio comunale con Giuseppe Parrino, potrebbe invece votare come presidente Ignazio Caldarella, il recordman di preferenze  alle recenti amministrative.