Il Commissario dello Stato, Carmelo Aronica, com’era da prevedere perchè avviene praticamente ogni volta che la Regione ci prova, ha impugnato l’art. 4 del disegno di legge con le norme stralciate dal provvedimento sulle variazioni di bilancio, approvato dall’Assemblea regionale nella seduta del 19 novembre 2013. L’articolo impugnato concerne l’interpretazione autentica dell’art.38 della L.R. 9/2013 in materia di proroghe di contratti di lavoro a tempo determinato presso enti strumentali della Regione.
Ora Crocetta ha preso così carta e penna e ha scritto a Letta chiedendo l’applicazione degli stessi parametri per i precari rispetto alle altre regioni.
Ma i sindacati ci vanno giù pesanti con tutti, a cominciare dallo stesso Crocetta. «Siamo ancora alla fase della stesura del ddl. Un testo ancora non formalizzato e di cui – dicono i tre segretari generali di categoria – ci sono stati solo illustrati i contenuti senza consegnarcelo. Da quanto appreso, il ddl non solo non scioglie i nodi di fondo che precludono qualunque serio processo di stabilizzazione, ma non dà ancora alcuna certezza neanche sulle proroghe».
Sciolta dunque ogni riserva, lo stato di agitazione proclamato la scorsa settimana diventa subito mobilitazione. Il 2 dicembre i lavoratori precari degli enti pubblici siciliani manifesteranno davanti alle Prefetture dell’isola. Per il 13 dicembre, invece, è stato proclamata una giornata di sciopero con una manifestazione regionale che si terrà a Palermo e un corteo da piazza del Parlamento fino a palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione.
«La lentezza del governo regionale- dicono i sindacati- di fronte alla gravità del problema che prelude a forti tensioni sociali se non si troverà una soluzione al più presto, non è più tollerabile».