Prove tecniche in provincia di Trapani per fondare il nuovo Partito Democratico che potrebbe nascere da una collaborazione tra i ventotto che hanno chiesto l’azzeramento dei vertici ed il sindaco di Erice Giacomo Tranchida ed i suoi collaboratori. L’accordo con il circolo Bing Bang, che fa riferimento all’area di Matteo Renzi, recentemente costituito anche a Trapani, è possibile: “Sicuramente avvieremo dei contatti per vedere se potremo fare sintesi – dice Ninni Romano, vicecoordinatore del circolo e presidente del consiglio comunale di Erice -. Le motivazioni di base che ci muovono sono le stesse che hanno allontanato i cittadini dalla politica. Fare le cose in maniera verticistica ha portato ai risultati che sono sotto gli occhi di tutti”. Tra le linee programmatiche del circolo c’è grande attenzione per l’azione amministrativa del sindaco di Trapani Vito Damiano: “Abbiamo registrato – si sostiene in un documento – un crescente malcontento da parte dei cittadini. Tenteremo di dare una mano”. Il Pd quindi è chiamato a cambiar pelle se vuole evitare nel trapanese di continuare nell’emorragia di consensi già registrata in particolar modo per la decisione di escludere dalle liste per il rinnovo del senato l’uscente alcamese Nino Papania. Certamente proprio Alcamo è diventato un centro del dissenso dei Democratici: ci sono nette divisioni e il partito è diviso in più anime. Persino i giovani sono in netto fermento contestando le modalità dell’elezione del neosegretario Salvatore Cangemi. In tre hanno firmato apertamente una lettera di dissenso per la gestione del partito, gli ex consiglieri Peppe Canzoneri, Giacomo Scala e Leonardo Savallo, parlando di “silenzio” del partito, quasi a contestare l’inesistenza della linea politica locale.
E Alcamo non è l’unica vera grana esplosa all’interno del Pd. Infatti c’è da sottolineare come nella vicina Castellammare del Golfo i democratici si siano praticamente sparpagliati ovunque nel panorama politico locale impegnato nelle imminenti elezioni amministrativa: alcuni sotto il vessillo de Il Megafono sostengono il candidato sindaco Maria Tesè, altri invece sono con Nicola Coppola con il simbolo ufficiale del partito, alti dissidenti ancora invece appoggiano Salvatore Fundarò. Situazione che mette in evidenza come il Pd sia davvero ridotto in provincia di Trapani ad una galassia di piccoli e grandi satelliti, privi evidentemente di una vera guida.
Nella foto il segretario del Pd Vincenzo Cusumano