Partinico: Zfu, forse un ripescaggio?

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Si riapre uno spiraglio per l’inserimento di Partinico nel finanziamento delle Zone franche urbane. Non sembra chiudersi mai questa infinita querelle che oramai da tempo vede la città sempre al confine tra l’inferno del mancato inserimento tra le città beneficiarie della detassazione delle imprese e il paradiso invece del finanziamento. Le novità le porta a galla il deputato regionale Claudia La Rocca, portavoce del Movimento 5 Stelle, a seguito di un contatto avuto proprio con l’assessorato regionale alle Attività produttive. “Pare che per il Comune di Partinico – precisa la parlamentare – non sia detta l’ultima parola. Mi è stato riferito che l’assessorato è in continuo contatto con il ministero dello Sviluppo economico. L’intenzione pare sia quella di far rientrare successivamente Partinico nelle Zone franche urbane o, in alternativa, si prevedono altre misure di defiscalizzazione. Una cosa che continua a non tornarci è che, a detta dell’assessorato, Partinico nel 2008 è riuscito ad integrare i documenti con quanto necessario per rientrare fra le Zfu nei tempi limite, eppure non è rientrato e dai documenti in nostro possesso risulta che la trasmissione del progetto di rettifica è stata fatta fuori tempo limite. In più il Comune non ha partecipato al bando nel 2010”. Tesi smentita però dal consigliere comunale Vito D’Amico, all’epoca assessore a Partinico quando venne presentata la domanda: “I nostri uffici hanno seguito alla perfezione l’istanza tanto che siamo stati dichiarati ammissibili a finanziamento dalla Regione – replica -. Forse non è stato fatto lo stesso dalla politica regionale, dall’assessore al presidente per arrivare a qualche deputato, i quali si erano impegnati a far arrivare questi fondi”. La bufera coinvolge anche il governo locale tanto che il gruppo consiliare “Cambiamo Partinico” ha chiesto la testa del sindaco Salvo Lo Biundo. Anche l’associazionismo ha esternato il suo disappunto: “Il sindaco non ha perso occasione – rincara la dose Toti Comito, componente del direttivo dell’osservatorio per lo sviluppo e la legalità – per ricordarci che la sua amicizia con il Presidente della Regione che avrebbe portato sul territorio vagoni di soldi”. Questa confusione ha creato non pochi conflitti a livello politico. Prima la presa di distanza di assessore e gruppo consiliare dal momento Il Megafono, fondato dal presidente della Regione Rosario Crocetta accusato di avere “preso in giro il territorio”. Ora emerge l’ennesimo conflitto tutto interno al Pd, sempre più spaccato in due a Partinico, in quanto una parte è rappresentata dal consigliere comunale Michele Chimenti all’opposizione ed un’altra invece sostiene il sindaco attraverso l’altro consigliere del gruppo Aldo Lo Iacono: “I veri Democratici di Partinico – precisa Chimenti – non possono riconoscersi in questa amministrazione e in questo modo superficiale e improvvisato di fare politica. Ecco perché è necessario individuare le precise responsabilità per quanto accaduto, sia tra gli amministratori regionali che tra quelli locali”.

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