Partinico: vigili senza carburante, piano d’emergenza

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Ad ottobre scorso la notizia che le auto dei vigili urbani erano ferme ai box perché prive di carburante, con tanto di roventi polemiche in consiglio comunale. Dall’amministrazione arrivarono le smentite di rito ma oggi si scopre che era tutto vero. Di fronte all’evidenza dei fatti si sono dovuti arrendere sindaco e giunta, costretti a ricorrere ad un prelevamento dal fondo di riserva dello stesso primo cittadino per garantire il carburante alle auto in dotazione ai caschi bianchi. “Il costo dell’acquisto fatto presso la società Eni – scrive la giunta nell’atto deliberativo approvato – è risultato insufficiente, considerati i notevoli servizi di istituto non prevedibili”. Dall’amministrazione comunale sono stati così stanziati altri 3 mila e 500 euro proprio per coprire questo ammanco che ha costretto i vigili urbani a centellinare l’uso dei mezzi nell’ultimo scorcio del 2013. La questione nell’ottobre scorso dell’inutilizzo delle auto perché a secco di carburante venne sollevata dai consiglieri comunali Michele Chimenti, Mauro Lo Baido, Salvatore Rappa e Valentina Speciale i quali presentarono un’interrogazione al Comune proprio per capire i motivi di questo stato di cose. Si disse all’epoca che la mancanza di liquidità delle casse, e la contestuale mancata approvazione del bilancio, avesse generato una situazione di stallo a livello di risorse economiche. In pratica le pompe di benzina, che hanno rifornito di carburante le auto dei vigili urbani nel tempo, avevano persino deciso di chiudere i cordoni del credito al Comune. Tutto smentito dall’amministrazione comunale che parlò di “regolari servizi svolti”. I consiglieri invece sostennero che l’interrogazione partì proprio in base ad informazioni assunte presso gli uffici dello stesso comando di polizia municipale: “Abbiamo assunto in tal senso informazioni presso gli uffici – sostennero gli esponenti del civico consesso – e ci è stato riferito che da alcune settimane la polizia municipale non può utilizzare i mezzi di servizio per effettuare il regolare controllo del territorio ed intervenire tempestivamente nei casi più urgenti a causa della mancanza di carburante, con le inevitabili conseguenze negative per la sicurezza dei cittadini”. Una situazione simile anche lo scorso anno si verificò sempre per le stesse motivazioni. Anche in questo caso ci furono immediate smentite e fu sostenuto dall’amministrazione che si stava solo attuando un piano di risparmio attraverso l’attivazione di più squadra a piedi ma garantendo il normale svolgimento dell’attività di cui necessità l’utilizzo delle auto. Addirittura le auto rimasero ferme non solo per la mancanza di carburante ma anche per i ritardi per il mancato rinnovo delle polizze assicurative dei mezzi stessi, costretti quindi a restare fermi. Condizione che durò per qualche giorno prima che venisse sbrogliata poi la matassa con la stipula dei nuovi contratti assicurativi, con tanto di polemiche sempre in consiglio comunale.