Partinico: randagismo, ragazzo salvo per miracolo

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PARTINICO – Un’intera famiglia costretta a barricarsi in casa per 48 ore perché assalita da un branco di cani. E’ successo alla periferia di Partinico, in contrada Podere Reale. Protagonista un intero nucleo familiare che risiede in un’abitazione della zona. Solo grazie all’istinto del capofamiglia, Francesco Pellerito, è stata evitata una disgrazia: d’istinto si è buttato a capofitto in mezzo al branco di cani strappando il figlio di 15 anni che stava per essere azzannato. Poi la corsa dentro casa. Da quel momento è stato un incubo racconta l’uomo: “Dieci cani randagi mi sono entrati dentro casa – afferma – e ho salvato mio figlio da un’aggressione solo per miracolo. Ho avuto paura per me e per la mia famiglia”. Solo l’intervento dei vigili urbani e dell’assessorato comunale alla Sanità ha fatto tornare la situazione alla normalità, con l’allontanamento dei cani. In città oramai il fenomeno del randagismo ha assunto proporzioni dilaganti. Appena qualche settimana fa un giovane fu aggredito in via Ninni Cassarà, con tanto di morso di cane e ricovero in ospedale. Negli ultimi anni sono oltre una decina i casi, più o meno gravi, di aggressioni di randagi. Il più grave sicuramente nel 2010 quando ad essere assalito fu un bimbo di due anni che si trovava seduto su un carrello della spesa appena fuori un supermercato in compagnia dei genitori. Il piccolo, dopo che un randagio gli saltò addosso, dovette fare ricorso ad un’operazione maxillo-facciale a Palermo per le gravi ferite riportate in viso. Ma ci furono anche diversi ciclisti, motociclisti ed anche pedoni finiti in ospedale per l’aggressione di alcuni cani randagi, in tutti i casi denunciati alle forze dell’ordine ed al Comune. Episodi che fanno il paio con una catena altrettanto numerosi di casi di avvelenamento di cani. Soltanto negli ultimi mesi in città sono stati sei i cani ritrovati senza vita con chiari segni di avvelenamento, tutti denunciati al Comune ed alle forze dell’ordine. Evidentemente qualcuno, impaurito, vuole in questo modo farsi giustizia da solo. Intanto resta ancora al palo il completamento del canile comunale, i cui lavori sono in fase di chiusura ma bloccati a causa di problemi di carattere economico-burocratico. Una struttura che non è certamente la panacea di tutti i mali ma che potrebbe attutire il fenomeno.

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