Partinico: randagismo, ennesima aggressione

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PARTINICO – Continua inesorabile la catena di episodi di aggressione di cani in città. Questa volta lo sfortunato protagonista è Luca Fabio Vullo, partinicese residente in una villetta di contrada Passerello, all’estrema periferia della città. E’ stato azzannato ad una mano da un cane di grossa taglia, la cui razza non è stata ben identificata poiché probabilmente si tratta di un incrocio. L’animale, secondo il racconto dell’uomo, è penetrato all’interno della sua proprietà e lo ha azzannato procurandogli diverse ferite lacero-contuse. Vullo ha fatto ricorso alle cure mediche dell’ospedale Civico di Partinico che gli ha fasciato l’arto. Inoltre è stata disposta anche l’antitetanica, per evitare potenziali infezioni. La vittima dell’aggressione ha allertato il comando dei vigili urbani e l’ufficio Randagismo del Comune che ha effettuato sul posto un sopralluogo, individuando anche il cane che a distanza di un giorno era ancora sul posto. “Ci siamo recati nell’abitazione del signor Vullo – scrive nella relazione il responsabile dell’ufficio Randagismo, Agostino Ortoleva – il quale ha segnalato l’aggressione subita da un cane di grossa taglia che è stato rinvenuto ancora in zona”. Il sindaco Salvo Lo Biundo ha provveduto a emanare un’ordinanza urgente per la cattura dell’animale affidando l’incarico ad una ditta privata. Questa è la terza aggressione dall’inizio dell’anno che si consuma in città. A gennaio ci furono altri due casi. Prima un’intera famiglia era stata costretta a barricarsi in casa, in contrada Podere Reale, per 48 ore perché assalita da un branco di cane. Solo grazie all’istinto del capofamiglia, Francesco Pellerito, è stata evitata una disgrazia: si è buttato a capofitto in mezzo al branco di cani strappando il figlio di 15 anni che stava per essere azzannato. Poi un giovane venne aggredito in via Ninni Cassarà, con tanto di morso di cane e ricovero in ospedale. Negli ultimi anni sono oltre una decina i casi, più o meno gravi, di aggressioni di randagi. Il più grave sicuramente nel 2010 quando ad essere assalito fu un bimbo di due anni che si trovava seduto su un carrello della spesa appena fuori un supermercato in compagnia dei genitori. Il piccolo, dopo che un randagio gli saltò addosso, dovette fare ricorso ad un’operazione maxillo-facciale a Palermo per le gravi ferite riportate in viso. Ma ci furono anche diversi ciclisti, motociclisti ed anche pedoni finiti in ospedale per l’aggressione di alcuni cani randagi, in tutti i casi denunciati alle forze dell’ordine ed al Comune. Episodi che fanno il paio con una catena altrettanto numerosi di casi di avvelenamento di cani. Soltanto negli ultimi mesi in città sono stati sei i cani ritrovati senza vita con chiari segni di avvelenamento, tutti denunciati al Comune ed alle forze dell’ordine. Evidentemente qualcuno, impaurito, vuole in questo modo farsi giustizia da solo. Intanto resta ancora al palo il completamento del canile comunale, i cui lavori sono in fase di chiusura ma bloccati a causa di problemi di carattere economico-burocratico che pare si stiano risolvendo. Una struttura che non è certamente la panacea di tutti i mali ma che potrebbe attutire il fenomeno.

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