Salemi, amministrative tra politica e l’ombra mafia

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SALEMI – Profumo di amministrative e puzzo di mafia. A Salemi si respirano a stretto contatto due correnti che sembrano ancora inequivocabilmente collegate. Manca ancora qualche settimana alla presentazione ufficiale delle liste che concorreranno alle prossime elezioni e ancora aleggia l’ombra ingombrante forte di Vittorio Sgarbi, già sindaco nella scorsa legislatura prima del contestato scioglimento di amministrazione e consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. A “Il fatto quotidiano” Sgarbi però ha confermato che non si ricandiderà a primo cittadino come aveva già annunciato peraltro una decina di giorni fa.

Il paese sembra non sentire questa ingombrante ombra dello scioglimento per mafia addosso. Il cronista del noto quotidiano è sceso nella piazza principale è ascoltando l’umore della gente si capisce ancora che esiste un clima abbastanza restio ad ammettere come nel territorio ci siano certe influenze criminali:

Il Comune fu sciolto principalmente perché il prefetto appurò l’influenza nelle scelte amministrative di Sgarbi da parte di Pino Giammarinaro, in passato sorvegliato speciale oltre che pezzo grosso della politica trapanese e siciliana. Anche in questo caso i salemitani fanno quasi finta di nulla:

Giammarinaro fu ritenuto da sempre vicino agli esattori di Salemi Ignazio e Antonino Salvo, risultati legati a Cosa Nostra. Finì sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa ma poi fu assolto da questa accusa, mentre venne condannato per i reati di corruzione, concussione, associazione per delinquere e abuso d’ufficio. Un legame che Sgarbi ha sempre confermato e rivendicato con l’ex esponente della Dc. Non a caso sostiene che il suo impegno alle prossime elezioni avrà il solo obiettivo di “ripristinare la legalità”.

 

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