Prima un fiorente mattatoio, improvvisato poi in un canile e adesso invece divenuto terra di nessuno. In attesa che venga trasformato in un centro diurno, l’ex mattatoio di via Frisella, di proprietà del Comune di Partinico, ha subito l’ennesima devastazione. Questa mattina i vigili urbani del comando locale, allertati da alcuni residenti, si sono resi conto che la struttura è stata vittima di un’incursione che ne ha distrutto quel poco che ancora c’era. Qualcuno ha portato via diversi oggetti in ferro. Alcune porte, coperchi di cisterne, tombini in ghisa. Un’area da tempo abbandonata e che adesso assume i contorni della desolazione. All’interno sono custoditi parte degli archivi del Comune che sono stati anche fatti oggetto delle attenzioni degli autori del raid. Infatti sono stati trovati a terra documenti dell’anagrafe, con carte d’identità sparse ovunque, e decine di gazzette ufficiali. Un pezzo di storia della città che è stato violato. Evidentemente chi è penetrato all’interno dell’ex mattatoio in quegli uffici cercava qualcosa. I locali, che si trovano in centro storico, sono oramai diventati “zona franca”, alla mercè di tutti, proprio perché privi di qualsiasi controllo. Una struttura in lento declino da quando è stato dismesso il ricovero per animali, poco più di un anno fa, subissata dalle proteste dei residenti che si lamentavano dei continui guati degli animali anche in piena notte. Poi ci fu il “blitz” di “Striscia la notizia” che mise in evidenza una serie di irregolarità all’interno dell’ex mattatoio e da qui la decisione del Comune di chiudere definitivamente la struttura. Anche perché l’intenzione è quella di far rinascere l’area per costruirvi un centro diurno distrettuale di accoglienza per persone disagiate, con mensa, infermeria e banco alimentare gestito insieme alla Caritas. Proprio nelle scorse settimane era stato annunciato che si era agli sgoccioli sul piano burocratico per avviare l’iter per la pubblicazione del bando di gara per la trasformazione dei locali. Il Comune ha infatti incassato un finanziamento di quasi 3 milioni e mezzo dall’Unione Europea con l’intenzione quindi di creare un servizio per i meno abbienti e nel contempo di togliere dal degrado una zona del centro abitato. La struttura è ampia all’incirca mille e 100 metri quadrati e si trova tra la via Ragona, la via Di Franco e la Via Principe di Castelnuovo: un complesso che è risalente agli anni settanta e che era stato inizialmente destinato per la macellazione degli animali.