Partinico: donna aggredita da randagio

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Azzannata con ferocia, la gamba squarciata e con ferite profonde. In città si è consumata l’ennesima aggressione di un cane randagio. E’ accaduto in viale Aldo Moro, proprio di fronte allo stadio comunale, ad una donna di 41 anni, Tiziana Longo. La malcapitata ha dovuto fare ricorso alle cure urgenti del pronto soccorso dell’ospedale Civico della città per le gravi ferite riportate, così come attestato nel referto dei medici. Da qui è scattato l’allarme dell’unione operativa dell’ufficio veterinaria dell’Asp 6 di Palermo: “Esiste un serio pericolo di incolumità pubblica – scrive nel suo referto il responsabile dell’azienda sanitaria, Giuseppe Fiore – vista la gravità dell’aggressione e le lezioni che ha riportato la signora morsicata”. Negli ultimi anni sono oltre una decina i casi, più o meno gravi, di aggressioni di randagi. Il più grave sicuramente nel 2010 quando ad essere assalito fu un bimbo di appena due anni che si trovava seduto su un carrello della spesa appena fuori un supermercato in compagnia dei genitori. Il piccolo dovette fare ricorso ad un’operazione maxillo-facciale a Palermo per le gravi ferite riportate in viso. Ma ci furono anche diversi ciclisti, motociclisti ed anche pedoni finiti in ospedale per l’aggressione di alcuni cani randagi, in tutti i casi denunciati alle forze dell’ordine ed al Comune. Episodi che fanno il paio con una catena altrettanto numerosi di casi di avvelenamento di cani. L’ultimo appena un paio di giorni fa in via Sandro Pertini con ben due cani ritrovati riversi per terra senza vita. Per loro di sospetta l’avvelenamento. L’Enpa, l’ente nazionale di protezione animali, ha subito segnalato la questione ai carabinieri ed al Comune. Il problema randagismo sta diventando sempre più dilagante in città. Pare proprio che la sequela di aggressioni abbia inasprito il rapporto tra i cittadini e i randagi, e le morti sospette degli animali sarebbero strettamente connesse. Tra l’altro non sono mancati gli scontri in consiglio comunale con l’opposizione addirittura a chiedere le dimissioni del sindaco Salvo Lo Biundo all’indomani del grave caso dell’aggressione al bambino di due anni. Il governo cittadino è salito sul banco degli imputati per non avere mai provveduto a stanziare somme adeguate per contrastare il fenomeno del randagismo. Non esistono infatti canili, o comunque strutture idonee autorizzate per contrastare proprio il randagismo, e gli elevati costi da sostenere per appoggiarsi a servizi di privati non agevola sicuramente il compito delle pubbliche amministrazioni alle prese con perenni problemi per far quadrare i bilanci sempre più asfittici.