Partinico: distilleria Bertolino verso la delocalizzazione

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PARTINICO. Prende concretamente le prime mosse il progetto di delocalizzazione della distilleria Bertolino di Partinico. L’industria insalubre di prima classe ha infatti trasmesso al Comune uno stralcio funzionale delle opere di urbanizzazione primaria relativo alla realizzazione di un impianto di sollevamento e di un acquedotto per la derivazione delle acque grezze dall’adduttore della diga Jato, impianto che sarà al servizio secondo i piani della distilleria e anche dell’intera area industriale in via di realizzazione in città. In questo modo si snoda dunque il primo passaggio più importante del paventato processo di delocalizzazione dell’industria, da tempo oramai annunciato dal Comune che vuole in questo modo spostare la mega azienda di distillazione dall’attuale sito in centro abitato di viale dei Platani a contrada Sant’Anna. Già sono arrivate le prime autorizzazioni in tal senso dell’assessorato all’Energia. Nello specifico, l’amministrazione del sindaco Salvo Lo Biundo ha chiesto al Dipartimento Acqua e Rifiuti l’utilizzo di 70 litri d’acqua  al secondo, cifra indicata come fabbisogno standard per la fornitura delle aree industriali (30 litri d’acqua al secondo  per il nuovo impianto della distilleria Bertolino e  40  a sostegno dell’area industriale e del mattatoio intercomunale, in fase di realizzazione). Questo quindi si può considerare il primo atto concreto del processo di delocalizzazione che era stato sollecitato alla fine dello scorso mese di gennaio dal Comune: “Il progetto prevede – affermano il sindaco Salvo Lo Biundo e il responsabile dello sportello unico delle attività produttive, Gerardo La Franca – gli elaborati per le opere di urbanizzazione, con particolare riferimento alle fonti e modalità di approvvigionamento idrico, alle emissioni gassose, agli scarichi e alla viabilità di accesso”. Ora il progetto presentato dalla distilleria dovrà essere girato al genio Civile di Palermo al fine di attivare la richiesta di concessione idrica. Prossimamente i tecnici della stessa azienda dovranno effettuare un sopralluogo per effettuare dei rilievi topografici ed architettonici proprio per verificare il tracciato della condotta idrica. La giunta municipale ha approvato un’apposita delibera, dichiarata immediatamente esecutiva, per la richiesta di concessione idrica agli organi competenti. Le delocalizzazione è stata frutto di un accordo già firmato tra l’azienda e il Comune e prevede che i terreni saranno acquistati in area industriale dalla Bertolino ad un costo contenuto, mentre l’approvvigionamento idrico dovrà essere garantito dalla diga Jato con l’erogazione di 30 litri di acqua al secondo per i prossimi 30 anni. L’industria andrà a realizzare “impianti a basso impatto ambientale” e un camino per bruciare gli scarti residui del ciclo di lavorazione del bioetanolo. Gli interrogativi però restano tanti e sono stati posti dagli ambientalisti. In questo progetto di massima Legambiente e Patto per la salute hanno avanzato dei dubbi: poche certezze si hanno sulla reale grandezza dei nuovi impianti, quale sarà la capacità produttiva, quanto sarà grande il nuovo impianto di distillazione, quante tonnellate di scarichi immetterà in atmosfera e quali impianti di depurazione saranno predisposti.

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