Partinico: Comune, transazione con i dipendenti

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700 euro a testa e si chiude il contenzioso. L’amministrazione comunale alla fine ha deciso di intraprendere la linea morbida con i dipendenti del Comune con cui si era aperto due anni fa un contenzioso per il presunto mancato riconoscimento dell’integrativo regionale dal 2001 al 2005. In 59 avevano chiamato a giudizio l’amministrazione comunale per percepire questa indennità pur senza quantificare quanto dovuto. Alla fine è arrivata la conciliazione, come richiesto dal giudice del lavoro, ed è stato lo stesso avvocato dei dipendenti comunali, Pietro Vizzini, a formulare una vera e propria proposta transattiva: 700 euro a testa per i 5 anni pregressi di indennità non riconosciute. Questo quanto formalizzato dallo stesso sindaco, Salvo Lo Biundo, che ha accettato la transazione emanando una determina in tal senso. La decisione intrapresa dal primo cittadino è arrivata dopo un confronto avuto con il legale che ha difeso l’ente, Angelo Vitale, il quale ha evidenziato che il giudizio ancora pendente presente il carattere di res dubbia,”, cioè vale a dire che il Comune non aveva alcuna garanzia di potere vincere il braccio di ferro con i propri dipendenti. E fosse quindi stato portato avanti il giudizio il rischio concreto era che il Comune stesso si ritrovasse tra qualche tempo con pesante oneri a suo carico da dovere corrispondere se il giudice avesse riconosciuto le ragioni dei lavoratori. Il braccio di ferro si era instaurato nel 2010 quando per l’appunto 59 dipendenti decisero di citare in giudizio l’ente per la mancata corresponsione dell’integrativo regionale, una sorta di indennità che viene riconosciuta al di fuori della busta paga. L’amministrazione comunale ha sempre sostenuto che in realtà questo fondo integrativo era stato riconosciuto, venendo inserito in vari capitolati sotto altre forme. Non era così per i ricorrenti che invece hanno sempre asserito di non avere mai avuto questo riconoscimento economico. Il problema reale per il Comune è stato quello di non avere specificato in busta paga questo voce e che quindi tutto era più complicato sotto questo punto di vista. In pratica il giudice che trattava il procedimento avrebbe dovuto nominare un tecnico esterno esperto in materia  per riuscire a rintracciare le voci aggiuntive nella busta paga dei comunali. In pratica si rischiava un lunghissimo iter con costi enormi per chi avrebbe perso la contesa giudiziaria. Essendoci per l’appunto poca certezza sull’esito della causa alla fine il primo cittadino ha deciso, in accordo con il legale che difende l’ente, di convocare i lavoratori stessi chiedendo per l’appunto di arrivare ad un accordo bonario. Accordo che è stato raggiunto con tanto di approvazione di schema di transazione. Nel contempo il sindaco ha dato mandato al responsabile del Settore Economico-Finanziario del Comune di inserire la somma nel bilancio 2013 dando copertura al relativo capitolo.

L’avvocato Angelo Vitale