Partinico: centro di riabilitazione a grandi passi

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A grandi passi verso la realizzazione di un centro di riabilitazione a Partinico. Il Comune, per usufruire dei 350 mila euro di finanziamento della Regione per la ristrutturazione del bene confiscato alla mafia di via Turati, sta portando avanti la progettazione definitiva delle opere necessarie. Con apposita determina il sindaco Salvo Lo Biundo ha incaricato l’ingegnere Giuseppe Gallo e il geometra Giuseppe Muglia, entrambi dipendenti comunali, a redigere il progetto in questione, ultimo passaggio utile per incassare i fondi necessari per avviare il relativo bando di gara. Da rimettere in sesto una struttura che si sviluppa su tre livelli da 270 metri quadrati ciascuno ed è stata oggetto anni fa di un sequestro perché realizzata abusivamente. Proprietaria formale dell’immobile Maria Gallina, moglie del superboss Leonardo Vitale. In particolare il finanziamento riguarda il primo piano dell’immobile dove dovrà essere realizzato un centro di riabilitazione neuromotoria e centro diurno per inabili. Si spera che questa sia la volta buona anche perché il Comune già in passato, all’epoca della sindacatura di Giuseppe Motisi, aveva fatto richiesta di finanziamento per la ristrutturazione di questo immobile da adibire a nuovo comando della polizia municipale. Poi la cosa sfumò per ragioni di carattere tecnico-burocratico. Tra l’altro attorno proprio a questa struttura qualche tempo fa si erano sollevate nubi alquanto inquietanti. Gli agenti del commissariato di Pubblica Sicurezza scoprirono che l’edificio di via Turati era utilizzato nonostante questo fosse già da tempo confiscato. I poliziotti trovarono all’interno un cavallo, segno che ancora qualcuno fruiva dell’immobile nonostante fosse già acquisito al patrimonio del Comune. Poi esplose un altro caso e che riguardava l’erronea restituzione da parte dei dipendenti comunali dei beni custoditi all’interno dell’immobile a Leonardo Vitale, figlio del boss Vito. Ne è nato un braccio di ferro tra l’amministratore giudiziario e l’allora commissario straordinario del Comune, Saverio Bonura, con tanto di minacce di querele. Oggi però si potrebbe completamente volare pagina ma ovviamente la struttura versa in condizioni precarie e per questo necessitano dei lavori di ristrutturazione. Più recentemente l’amministrazione comunale è stata investita da fortissime polemiche per come ha affidato alcuni beni, come quello di contrada Albachiara, che fu di un braccio armato della mafia locale, Francesco Lo Iacono. La gestione dell’associazione “Gatto Silvestro” a tanti non piace ed effettivamente il bene stesso non è pienamente fruito perché in cattive condizioni. Si sta adesso accelerando per arrivare all’utilizzo di altri beni, come quello di via Foscolo che fu del boss ergastolano e sanguinario Vito Vitale. Segnali tangibili di un territorio che da tanto, troppo tempo, sta cercando di scrollarsi di dosso l’etichetta di “terra di mafia”.