Parco sub-urbano di Alcamo, ancora ignoto unico partecipante al bando. Forse imprenditore

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Due settimane fa, esattamente il primo dicembre, sono scaduto i termini per partecipare alla manifestazione d’interessi per ricevere in concessione la gestione del parco sub-urbano di Alcamo. Si tratta del più grande polmone verde della cittadina. Sorge al di sotto dei bastioni di piazza Bagolino e si estende per 12.000 metri quadri mentre altri 5.000, quelli della zona nord-ovest, attendono ancora di essere recuperati. Il parco è chiuso da novembre del 2019, da quando è scaduto l’affidamento all’associazione ‘Laurus – Cultura e Ambiente’. Convenzione che non è stata mai rinnovato e nuovo bando che è stato redatto e pubblicato dopo tre mesi da quella scadenza.

L’avviso, predisposto finalmente dal comune di Alcamo nell’ambito di servizi ed attrezzature a carattere ricreativo, culturale e commerciale, a rifiuti zero, bio sostenibile, ha ottenuto soltanto una partecipazione, quella di un privato. Nessuna associazione ha invece preso parte, probabilmente per i costi da affrontare per rimettere in sesto la vasta area. Non prima della prossima settimana si dovrebbe conoscere il nome dell’unico partecipante, molto probabilmente un imprenditore, che sotto i bastioni di piazza Bagolino potrebbe realizzare attività di ristorazione o di somministrazione. Qualora il comune di Alcamo dovesse sottoscrivere l’accordo, al privato saranno assegnati 10.000 euro per il primo dei cinque anni che andranno a contratto. La somma sarà prorogabile per gli anni successivi ma sempre secondo l’eventuale disponibilità del bilancio comunale. L’affidatario dovrà intanto assumersi, come prevede il bando, la manutenzione, anche quella straordinaria dell’intero sito e di tutte le sue strutture.

Dovrà quindi sistemare diverse cose guastate dal tempo e dai raid di giovani vandali. Innanzitutto la lunga scalinata in marmo resa pericolosissima da gradini dissestati; poi i sentieri da rifare; gli scalini dei percorsi che sono stati divelti; l’edificio che accoglieva gli uffici completamente da rimettere a nuovo; il murales andato in malora; essenze, siepi e alberi da sottoporre a totale cura; strada di accesso impraticabile per gli automezzi; mancanza dell’illuminazione e totale assenza della videosorveglianza. Insomma un onere che potrà essere assunto soltanto da un imprenditore.