‘Parcheggio conteso’, ordinato sgombero. Tribunale attiva ufficiale giudiziario, fabbro e forza pubblica

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Il braccio di ferro tra due castellammaresi che si contendono l’area privata di contrada Cerri, da adibire a parcheggio in zona Cala Marina, ha registrato un altro successo per Nino Caleca ai danni della controparte, Giuseppe Munna, soccombente anche nel giudizio in tribunale di giovedì scorso. Il legale del primo, l’avvocato alcamese Niclo Solina, aveva inoltrato istanza per ottenere l’ordine di esecuzione nel liberare il parcheggio da lucchetti, catene e strutture.

Il giudice Carlo Maria Bucalo ha quindi autorizzato l’ufficiale giudiziario, nonostante i legali di Munna avessero presentato ricorso alla precedente ordinanza che stabiliva che l’area fosse ancora in locazione a Caleca per tacito rinnovo, a fare eseguire l’ordine avvalendosi anche dell’ausilio di un fabbro e del personale necessario per liberare l’area da persone e cose, consentendo quindi l’ingresso nel parcheggio del gestore avente diritto.

Lo stesso giudice ha anche ordinato alla forza pubblica di prestare assistenza all’ufficiale giudiziario nel portare a compimento lo sgombero dell’area di contrada Cerri, in data da concordare compatibilmente con le esigenze di servizio. Il coinvolgimento delle forze dell’ordine, si legge nel verdetto del tribunale civile, è stato richiesto per ‘vincere le eventuali resistenze degli occupanti e ad accompagnarli al di fuori dell’immobile.

La parte soccombente dovrà pagare ancora una volta le spese di lite che ammontano a 1.250 euro. Nella prima ordinanza, quella del 20 giugno, il tribunale aveva condannato Giuseppe Munna al pagamento di 60 euro per ogni giorno di ritardo nel consegnare il parcheggio a Nino Caleca.A  tutt’oggi si tratta di circa un migliaio di euro. Una storia infinita e spinosa quella del parcheggio conteso che ha lasciato la cittadina turistica con pochi posti auto e nel traffico caotico. Il servizio quest’anno aveva funzionato per alcuni giorni con l’autorizzazione rilasciata a Munna dal Comune.

Per evitare disservizi e disagi sarebbe bastato attendere qualche altro giorno, fino alla sentenza del 20 giugno scorso. Esattamente come aveva chiesto il legale di Caleca cona PEC inviata al Suap il 27 aprile scorso. L’ente locale ha però preferito andare avanti per la sua strada dando vita a un clamoroso inghippo. Il parcheggio è chiuso da due settimane e la zona maggiormente attrattiva della cittadina del Golfo è rimasta nel caos. L’area dovrebbe adesso riaprire entro alcuni giorni.