Un impianto sportivo che forse mai avrebbe avuto tutta la documentazione in regola. Anzi, secondo alcune fonti, non avrebbe mai avuto la certificazione necessaria all’agibilità da quando le palestre di via Verga vennero raddoppiate. Da quando, in pratica, al fianco dello storico Palatenda venne costruito un altro impianto, il Pala Grimaudo, comunicante con il primo e con la stessa area dedicata agli spogliatoi. Adesso, dopo che dall’inizio della stagione agonistica era stato interdetto l’accesso del pubblico, l’intero polo sportivo alcamese di via Verga potrà ricevere il pubblico. Gli appassionati di pallamano e calcio a 5 potranno quindi assistere alle gare di campionato in 350.
Questa la capienza dei posti a sedere certificata dalla commissione pubblici spettacoli che ieri ha effettuato il necessario sopralluogo. Il comune di Alcamo aveva quindi completato il collaudo statico, adeguata l’illuminazione interna ed esterna, ripristinati i bagni pubblici, realizzati per l’accesso dei disabili installato un nuovo gruppo antincendio. Particolarmente soddisfatto l’assessore allo sport, Gaspare Benenati, che dal suo insediamento sta cercando di recuperare una situazione, quella dell’impiantistica sportiva, certamente compromessa dal disinteresse degli ultimi dieci anni.
Restano comunque da riaprire le più grandi strutture sportive presenti ad Alcamo. Lo stadio Catella, per il quale sono state presentate un paio di domande al bando per ottenerne gestione e manutenzione, lo stadio ‘Nonò Cilluffo’ di zona Sant’Ippolito chiuso da oltre due anni per il cedimento di una condotta fognaria sottostante, il PalaDangelo, lo splendido e grande palazzetto divenuto poi hub vaccinale e tuttora al centro di una spinosa querelle fra comune di Alcamo e Libero Consorzio. Poi resta misteriosa la vicenda del Pala Cento Passi, il Palatenda costruito nello spiazzo adiacente gli spogliatoi del Catella e che si sarebbe dovuto completare in soli 4 mesi. Dall’apertura del cantiere sono trascorsi invece sette anni.
