Operazione ‘Vediamoci Chiaro’, Cammalleri e Genova. Chi la vittima?

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Sarebbe Nuccio Genova, politico partinicese di lungo corso e assessore della giunta Rao fino al momento del suo arresto, il ‘deus ex machina’ che determinava tempie modi per il riconoscimento, da parte dell’ASP di Palermo, delle invalidità e quindi delle relative pensioni. La conferma arriva da una confessione del medico Rosario Cammalleri, che ha affermato di avere dato “9.000 euro a titolo di corruzione per farsi accelerare le pratiche” e che al contempo sarebbe una vittima del sistema. “Per ogni pratica pagavo 250 euro e i miei clienti – ha detto il medico – quando alla fine riuscivano ad ottenere il beneficio mi pagavano la parcella normale che quantificavo nella formula di otto mensilità”. Il medico specifica che però “tutte le persone da lui presentate avevano i requisiti per poter avere l’invalidità però il sistema è tale per cui una pratica, secondo il professionista, può giacere anche anni e anni presso l’Inps”. Con l’aiutino di Nuccio Genova però le cose filavano liscio.

Così almeno ritengono i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria che hanno firmato l’operazione anticorruzione. Il meccanismo era più che rodato. L’ assessore partinicese dava il via libera “fingendo” che fosse una decisione della commissione dell’Azienda sanitaria da lui un tempo presieduta. Invece faceva tutto da solo, anche da casa e di notte, senza nemmeno recarsi negli uffici dell’ASP. Dalle intercettazioni, però, sembrerebbe che Genova più che favorire le proposte rispondesse a veri e propri ordini di Cammalleri che minacciava di “distruggerlo” politicamente. Il politico, in lista per il consiglio comunale con la Democrazia Cristiana Nuova e non eletto, era comunque entrato nella giunta Rao su indicazione dello stesso partito. È rimasto in carica, alla guida dei servizi demografici, fino al suo arresto. A quel punto venne sospeso anche dal partito di Totò Cuffaro. Insomma fra i due Cammaleri e Genova pare ci sia il gioco delle parti? Vittime o carnefici? Le in6ercettazioni direbbero una cosa, le dichiarazioni di Cammalleri altro. Il sanitario, infatti, sempre in quei verbali di confessione avrebbe affermato: “Diciamo che (le pratiche) me le bloccava apposta come succede normalmente in tutte le commissioni – cioè non è che le commissioni si adoperavano per esitare le pratiche. La legge prevede che le commissioni debbano esitarle entro quattro mesi. In realtà questo non succede mai”. Perché, a suo dire, persone come Genova ingolferebbero dolosamente il meccanismo per convincere che l’unica strada sia pagare.