Operazione ‘Scialandro’, Mario Mazzara dai domiciliari al carcere. Per lui nuove intercettazioni

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Finisce in carcere uno dei principali indagati dell’operazione antimafia ‘Scialandro’ messa a segno lo scorso mese di ottobre e che ha coinvolto i comuni di Custonaci, Valderice e Trapani. Si tratta di Mario Mazzara, 75 anni. Per lui, su richiesta della procura, il gip Alfredo Montalto ha disposto la revoca dei domiciliari e l’applicazione della misura cautelare in carcere. Mazara era finito ai domiciliari per via dell’età. L’operazione antimafia era stata eseguita da carabinieri, squadra mobile e Dia, coordinati dalla Procura di Palermo. L’indagato nonostante fossero stati previsti per lui i domiciliari si sarebbe mostrato del tutto sprezzante e, non pensando di essere ancora intercettato dai carabinieri del Reparto operativo provinciale, è stato ascoltato mentre ordinava alla moglie di raggiungere la casa di un altro indagato, Giovanni Marceca, per concordare le dichiarazioni da rendere ai magistrati. Tutto questo a meno di 24 ore dall’esecuzione della misura cautelare. Quello che interessava a Mario Mazzara sostanzialmente era fare emergere un contesto diverso da quello descritto dagli investigatori, a proposito della nomina di Irene Marceca, figlia di Giovanni, assessore nella giunta dell’allora sindaco Giuseppe Morfino, (anche lui fra gli indagati). Mario Mazzara che si preoccupava di cancellare le prove, dai domiciliari mandò a dire a Giovanni Marceca cosa doveva sostenere, sulla stessa linea delle dichiarazioni che lui stesso avrebbe reso. Alla moglie aveva quindi raccomandato di raggiungere la casa di Marceca. «Non può succedere che uno dice ceci e un altro fave – così parlava con la moglie per convincere Marceca a condividere i suoi ordini –. Lui deve dire che sua figlia l’hanno nominata Carlo (vale a dire l’ex vice sindaco Guarano finito in carcere) e il sindaco Morfino”. Da Marceca vennero trasmesse rassicurazioni in merito, con la consegna di un messaggio alla moglie di Mazzara: “Io il nome suo non l’ho fatto, mia figlia l’hanno nominata Carlo Guarano e il sindaco”.