Operazione ‘Game Over’. Ingiusta detenzione, riconosciuta ‘equa riparazione’ per bancario Rappa

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Tutte sentenza favorevoli. prima il tribunale del Riesame, poi l’assoluzione al processo ed ora il riconoscimento dell’equa riparazione. Giampiero Rappa, borgettano di 55 anni, coinvolto nell’operazione ‘Game Over’, è stato sempre difeso dall’avvocato alcamese Massimo Gagliardo. Rappa era stato uno dei cinque assolti fra gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato nell’ambito del processo ‘Game Over’ scaturito dall’operazione contro mafia e business delle scommesse, coordinata dalla DDA di Palermo sul territorio di Partinico. Numerosi, sei anni fa, gli arresti e le altre misure cautelari.

Fra gli assolti nel processo in abbreviato proprio il funzionario di Banca Intesa, Giampiero Rappa, borgettano ma in servizio alla filiale di Alcamo dell’istituto di credito.  Il 55enne finì in carcere nel febbraio del 2018 ma venne poi assolto, per non avere commesso il fatto, nel novembre dell’anno successivo dall’accusa di associazione finalizzata al riciclaggio, in quanto bancario, del denaro di Ninì Bacchi. Il borgettano ha adesso ottenuto il riconoscimento dell’equa riparazione per l’ingiusta detenzione e un congruo risarcimento come disposto dalla terza sezione della corte d’appello di Palermo. A presentare l’istanza, accolta con sentenza di mercoledì scorso, erano stati i legali del bancario, Massimo Gagliardo e Caterina Gruppuso.

Rappa in quel processo in abbreviato, non era stato l’unico assolto. Vennero scagionati infatti anche Alfredo Cannone, Carmelo Garruzzo, Antonino Vincenzo Lo Piccolo e Sebastiano Vinciguerra. Sedici imputati ottennero invece condanne  da dieci mesi a 16 anni, la più pesante per Francesco Nania. Il perno dell’operazione ‘Game Over, Benedetto Ninì Bacchi, re delle scommesse e titolare del marchio  “B2875”, fu processato invece in via ordinaria e la condanna di primo grado a 18 anni di reclusione venne poi ridotta in appello a 13 anni e nove mesi.