Operazione “Cutrara”. Rizzo sceglie l’abbreviato. Ordinario per ‘Tempesta’, perizia a Buccellato

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Adesso è ufficiale. Gli avvocati Giacomo Frazzitta e Fabrizio Biondo, difensori del sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo, hanno chiesto ieri il rito abbreviato per il loro assistito accusato di favoreggiamento reale aggravato nell’ambito dell’operazione Cutrara. Altri 8 imputati, nel corso dell’udienza preliminare svoltasi ieri a Palermo dinanzi al GUP Annalisa Tesoriere, hanno richiesto lo stesso rito: il marsalese Diego Angileri, il trapanese Francesco Virga, l’ex presidente del consiglio comunale di Trapani Francesco Di Bono, e i castellammaresi Carlo Valenti, Camillo Domingo, Maurizio Mulè, Antonio Sabella e Francesco Stabile. Altri due hanno invece avanzato richiesta per l’abbreviato condizionato: Daniele Sala, difeso da Vito Di Graziano, all’esame dello stesso dell’imputato, e Salvatore Mercadante., assistito da La Blasca e Gervasi, all’esame di alcuni testi.

Il Gup dovrà anche pronunciarsi sul patteggiamento, accolto dai PM, per l’ex vice Presidente del Consiglio Comunale di Castellammare del Golfo Francesco Foderà, difeso dall’avvocato Nicola Doria, e per Vito Di Benedetto, assistito da Massimo Gagliardo. Posizione diversa quella del 79enne castellammarese Felice Buccellato. Per lui i legali Aurelio Cacciapalle e Gabriele Lombardo hanno chiesto una perizia, che è stata concessa dal GUP, per incapacità dell’imputato di partecipare al processo coscientemente. Andranno invece al rito ordinario il boss Francesco Domingo, detto Tempesta, figura attorno alla quale ruota tutta l’indagine antimafia, difeso dall’avvocato Giuseppina Cataldo, i suoi presunti soci occulti in una casa di riposo, Lilla e Nicola Di Bartolo, poi Salvatore Labita e anche Francesco Ancona, l’anziano pare della compagna del sindaco castellammarese. Infine sono state ammesse tutte le parti civili che avevano inoltrato istanza di costituzione. Il Comune di Castellammare del Golfo, dell’associazione Antiracket e Antiusura Alcamese, l’Antiracket di Trapani, Codici e Castello Libero Ets.

Le decisioni del giudice dovrebbero essere assunte nel corso della prossima udienza fissata per martedì 6 aprile ma potrebbe essere necessaria un’altra convocazione per completare il lavoro e stabilire l’eventuale rinvio a giudizio, dinanzi al tribunale di Trapani, di chi ha scelto il rito ordinario. L’indagine, che ha portato al blitz del 16 giugno scorso, è stata portata a termine dai Carabinieri del Reparto Operativo provinciale su disposizione della Procura antimafia di Palermo, in particolare dei pm Gianluca De Leo e Francesca Dessì. L’inchiesta permise di mettere in luce il ritorno in campo di don Ciccio Tempesta, tornato libero nel 2015 dopo una lunga detenzione e un paio di condanne per mafia, come capo della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo.