Operazione “Abiad”, fermata banda di tunisini: terrorismo, contrabbando e traffico di migranti

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Istigazione al terrorismo islamico, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e contrabbando di sigarette. Sono questi alcuni dei reati contestati a 15 persone nell’ambito dell’operazione «Abiad», coordinata dalla procura di Palermo e condotta dai carabinieri del Ros, nelle province di Trapani e di Palermo, ma anche di Caltanissetta e Brescia. Il traffico di uomini era molto attivo soprattutto fra la Tunisia e la cittadina di Mazara del Vallo. Sono stati fermati come indiziati di delitto, gli organizzatori della tratta, ma è tuttora ricercato il capo dell’organizzazione accusato di far parte dell’organizzazione terroristica Daesh e anche di aver fatto su Facebook, propaganda jihadista. Era sempre lui a custodirne la “cassa comune” del sodalizio criminale e a gestire, mediante lo strumento informatico, una intensa attività d’istigazione al terrorismo di matrice islamica.

La tariffa per il viaggio via mare dei clandestini dalla Tunisia alla Sicilia sarebbe stata di 6 mila dinari, pari a circa 2500 euro, che raddoppiava per coloro che nel paese nordafricano erano latitanti per reati anche di terrorismo. L’inchiesta si sarebbe avvalsa anche di un pentito. Sono accusati, a vario titolo, di istigazione a commettere più delitti in materia di terrorismo, associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di sigarette, episodi di ingresso illegale di migranti clandestini nel territorio nazionale. Il gruppo è anche accusato esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria, tutti reati aggravati dall’averli commessi avvalendosi del contributo di un gruppo organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato.

Il sodalizio criminale transnazionale, prevalentemente formato da cittadini tunisini, era particolarmente dinamico nell’organizzazione e capace di offrire traversate di piccoli gruppi di cittadini tunisini dalle coste maghrebine a quelle trapanesi, attraverso trasporti marittimi con natanti off-shore, in grado di garantire trasferimenti rapidi e tendenzialmente in grado di eludere gli ordinari dispositivi di controllo.