È la magia dell’Opera dei Pupi il tema dell’edizione numero 49 del Festival di Morgana, presentato al Museo delle Marionette, che si svolgerà da domani al 23 novembre. Un titolo – che farà da filo conduttore alle giornate di un festival ormai storico e attesissimo – che si può leggere almeno in due modi diversi. L’Opera dei Pupi, di per sé, conduce lo spettatore in mondi altri, ed è questa la ragione della sua longevità. Allo stesso tempo, le vicende narrate sono intrise di magia: oggetti, maghi, incantamenti, lotte, amori e tanti altro. Ad Alcamo per l’occasione domani alle 17, ingresso gratuito, sarà aperto il castello dei coni di Modica, con l’opera dei pupi di Salvatore Oliveri, Altre rappresentazioni sabato e il 15 e 16 novembre sempre gratuiti. I maghi in primo piano. Una tradizione antica, nata in Sicilia all’inizio del 19° secolo, quella dei pupi siciliani e dei pupari, che danno vita e voce ai paladini, tra i più noti: Orlando, Rinaldo e Angelica, storie che incantano i bambini di oggi, ma anche gli adulti. L’Unesco ha dichiarato l’opera dei pupi siciliani Capolavoro del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità. Salvatore Oliveri, puparo alcamese, continua dagli anni novanta a mantenere la tradizione con rappresentazioni in Italia e all’estero. Ed è lo stesso Salvatore a realizzare le marionette, E’ stato ispirato a riprendere questa arte dal nonno Gaspare Canino, che ha interrotto l’attività nel 1970 ripresa nel 1990 da Salvatore Oliveri, suo nipote. Gaspare Canino raccontava le gesta dei paladini di Francia nel suo locale della via Alessandro Manzoni di Alcamo. Lo spettacolo si concludeva con la farsa di Nofriu e Virticchio.