Omicidio Ruxandra Vesco, processo dal 19 ottobre. Marito e figlio parti civile

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Ad agosto dell’anno scorso aveva confessato, e poi ritrattato, di avere ucciso nel 2015, Ruxandra Vesco, una bella e giovane donna di origini rumene e adottata da una famiglia di Alcamo. Adesso il pescatore palermitano dell’Acqusanta, Damiano Torrente, 47 anni, è stato rinviato a giudizio per omicidio dal gup Paolo Magro.

Il processo comincerà il 19 ottobre dinanzi alla Corte d’Assise di Palermo. A sostenere l’accusa sono il procuratore aggiunto Ennio Petrigni ed i sostituti Felice De Benedittis ed Enrico Bologna. Al processo si sono già costituiti parte civile il marito della donna, un fabbro alcamese, e il figlio minorenne. Sulla vicenda resta comunque il mistero anche per le poco lucide rivelazioni di Damiano Torrente che si era accusato di latri 14 omicidi di cui, però, non è stata trovata alcuna traccia.

Ad inchiodare finora l’uomo, però, il ritrovamento dei resti della vittima proprio nel luogo da luogo indicato e i tempi della morte della donna risalenti proprio al periodo cui Torrente aveva fatto riferimento. Il pescatore palermitano, difeso dall’avvocato Alessandro Musso, nel raccontare l’omicidio di Ruxandra Vesco aveva riferito di aver avuto una relazione extraconiugale con la trentatreenne e che avesse deciso di ucciderla il 13 ottobre del 2015, quando la donna avrebbe deciso di trasferirsi a casa sua, dove ci sarebbe stata la moglie di Torrente, ed anche di denunciarlo perché avrebbe preteso dei soldi e l’avrebbe spinta a prostituirsi.

Tutte cose affermate in quella confessione del 7 agosto scorso e poi tutte quante rimangiate. La vittima, Ruxandra Vesco, che fino al2015 risiedeva ad Alcamo in via Scio, non era certamente uno stinco di santa. Era nota anche in una pagina facebook come la ‘Truffatfrice di Alcamo’ e vantava denunce in procure di mezza Italia. Dal 2015, però, le forze dell’ordine che dovevano recapitarle le citazioni in tribunale si trovavano costretti a rimandarle indietro perché la donna era irreperibile.

Tanti tipi di tuffa, quelli messi in piedi della rumena alcamese, che potrebbero fare ipotizzare come anche Damiano Torrente possa essere stato sua vittima. Il 19 ottobre, comunque, si aprirà il processo e l’avvocato dell’imputato chiederà anche una volta una perizia psichiatrica per il suo assistito.