Omicidio Rostagno, ergastolo definitivo per boss Vincenzo Virga

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Diventa definitiva la condanna all’ergastolo  per il boss trapanese Vincenzo Virga per l’omicidio del sociologo e giornalista Mauro Rostagno, ucciso 33 anni fa. La Cassazione ha infatti respinto il ricorso straordinario presentato da colui che è ritenuto il capo del mandamento mafioso di Trapani , contro la sentenza della stessa corte che in via definitiva, nel novembre 2020, lo aveva condannato per l’omicidio di Rostagno, opinionista dell’emittente televisiva RTC, avvenuto il 26 settembre del 1988, in contrada Lenzi, fra Valderice e Trapani. La Cassazione ha anche chiesto a Virga di pagare le spese processuali. La difesa del capo mafia col ricorso straordinario ha tentato di far cogliere un errore nella decisione dei giudici di primo e secondo grado, quello di non considerare piste alternative a quella mafiosa. Ma per i giudici della Suprema Corte errori nella raccolta delle prove nel corso dei giudizi non ce ne sono stati. Gli avvocati del boss hanno contestato anche la fondatezza concessa al racconto del collaboratore di giustizia, Vincenzo Sinacori, che riferì di quando il capo di Cosa nostra belicina, Ciccio Messina Denaro, padre di Matteo, fece sapere che Virga aveva avuto l’ordine di far uccidere Rostagno, definito dai mafiosi una camurria per via delle sue cronache giornalistiche dagli schermi della tv privata trapanese.

Per i difensori di Virga, invece, si doveva meglio prendere in esame la testimonianza di un ex ospite della comunità Saman, nella quale Rostagno si occupava del recupero dei tossicodipendenti. Insomma il tentativo di riprendere in esame, al posto della pista mafiosa, quelle pagine della cosiddetta pista interna che a metà anni 90 aveva visto anche arrestare la compagna del giornalista ucciso, Chicca Roveri. Una indagine poi finita in archivio perché ritenuta totalmente infondata. Dal processo per l’omicidio mafioso è invece uscito di scena, poiché assolto, il noto killer di Custonaci, Vito Mazzara, rimasto in carcere per altri delitti, come quello dell’agente penitenziario Giuseppe Montalto, il cui 26esimo anniversario ricorre proprio giovedì prossimo.