Omicidio don Michele, eseguita l’autopsia

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Si terranno domani alle 9.30 presso la Chiesa del Crocifisso a Calatafimi-Segesta, i funerali di don Michele Di Stefano, il parroco 80enne trovato morto martedì mattina nel suo letto, con il cranio fracassato, nella canonica della sua chiesa di Ummari.

Secondo quanto emerge dall’autopsia eseguita ieri dal direttore dell’Istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo, Paolo Procaccianti, l’anziano sacerdote sarebbe stato ucciso a colpi di bastone in testa.

Il medico legale ha spiegato che “è stato colpito da un oggetto che potrebbe essere certamente un bastone, in particolare vicino all’orecchio”. Sarebbe così sempre più accreditata l’ipotesi avanzata in un primo momento, sulla base del ritrovamento di alcune schegge di legno sul pavimento.

Diverse le ipotesi investigative a cui sta lavorando la Procura di Trapani che coordina l’inchiesta: dal furto o rapina finiti nel sangue – anche se nell’appartamento era tutto in ordine – alla vendetta di qualche balordo. Gli inquirenti, tentano di far luce sullo scenario di questo delitto dai contorni a dir poco oscuri. Sono state sentite decine di persone, tra parenti e parrocchiani, tutti ancora increduli per l’accaduto. Alcuni avrebbero persino riferito che dei familiari di don Michele abbiano acquistato degli immobili finiti, poi, al centro dell’indagine a carico di Ninni Treppiedi, ex amministratore della Curia sospettato, di una serie di ammanchi di denaro da due Fondazioni della Diocesi di Trapani

“Stiamo seguendo diverse piste – ha spiegato il procuratore capo Marcello Viola al termine di un vertice con i carabinieri durato tutto il pomeriggio – ma finora non ce ne è una privilegiata”.

I carabinieri che indagano hanno anche acquisito le immagini di alcune videocamere di sorveglianza piazzate in alcuni negozi che si trovano nella zona della chiesa.

Intanto gli uomini del Ris di Messina hanno concluso la raccolta delle prove e le analisi sul luogo dell’omicidio, ma non hanno trovato né soldi né documenti addosso alla vittima. Ma non è escluso che don Di Stefano non usasse il portafogli perché, secondo alcuni testimoni, teneva la patente in auto e qualche soldo in tasca.

In attesa dei funerali, intanto oggi l’allestimento della camera ardente nella parrocchia di Fulgatore. In serata la salma sarà trasferita a Calatafimi-Segesta.