E’ l’anniversario dell’Autonomia Sicilia. Cade nel momento forse più basso della storia della Regione. Specialmente in questi ultimi anni mai come ora la Regione Siciliana è stata in condizioni di basso gradimento da parte dei cittadini siciliani e al contempo con alcuni suoi rappresentanti ufficiali ha dato pessimo esempio.
Da Salvatore Cuffaro che da Presidente è stato condannato a 7 anni per favoreggiamento a Cosa Nostra con parlamentari inquisiti e condannati alla successiva Presidenza di Raffaele Lombardo che ora rischia anche lui un processo e una eventuale condanna e anche qui si parla di favoreggiamento. Ma non finisce qui. Diversi in quest’ultima legislatura i parlamentari dell’Assemblea Regionale Siciliana inquisiti, arrestati, sotto inchiesta.
Poi politicamente. Raffaele Lombardo che viene votato da una coalizione e arriva a formare fino all’attuale quarto Governo Regionale con l’appoggio anche di un partito, il PD, che alle elezioni era avversario politico. Senza contare i problemi di bilancio, i buchi nella Sanità a cui si tentato di porre rimedio su proposta dell’ex Magistrato dela DDA Massimo Russo rimodulando la rete sanitaria che in alcuni casi prevede cancellazioni di servizi e strutture o ridimensionamento come l’Ospedale di Alcamo che ha creato non poche polemiche tra Regione, dirigenti sanitari e lavoratori, sindacati e cittadini.
Poi la questione precari puntualmente con la promessa della stabilizzazione e di contro di volta in volta rintuzzati dal Commissario del Governo che ha impugnato queste decisioni. Poi gli scontri tra Regione e Governo centrale sui finanziamenti, le tasse, la benzina, l’autonomia stessa che, per dirla tutta, se è stata tradita è stata tradita proprio, secondo molti analisti, dagli stessi uomini della politica siciliana.
Si potrebbe continuare ma ci si ferma senza dimenticarsi per esempio la protesta dei Forconi, la crisi irreversibile dell’Agricoltura e la disoccupazione giovanile e di contro la miriade di consulenze elargite e le spese della politica fino ad arrivare alla mancata spesa di gran parte dei finanziamenti europei per la mancanza di creatività, operatività, volontà politica.
E’ il momento più basso della storia dell’Autonomia Siciliana che ha già deciso di andare a elezioni anticipate, si parla pure della data, il 21 ottobre. Di una nuova giunta dopo le elezioni aministrative. Di nuove formazioni politiche che nascono da ceneri di precedenti formazioni e, ovviamente, come nella migliore tradizione siciliana, con gli stessi uomini politici.