Ieri Giornata dell’Economia a Trapani

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    Presentati ieri mattina, nel salone della Camera di Commercio, i dati relativi all’andamento dell’economia in provincia di Trapani. Diversi gli indicatori presi in esame da Vincenzo Lo Pinto, dell’Area studi e statistiche dell’ente camerale, nel corso del suo intervento nell’ambito della decima “Giornata dell’economia”.

    Il tessuto imprenditoriale ha registrato un decremento del tasso di “nati – mortalità” delle imprese, anche se si tratta di un calo ridotto, pari al meno 0,04 per cento, frutto di una lieve riduzione delle iscrizioni e di un ben più consistente aumento delle cessazioni. Il settore primario non ha interrotto la tendenza negativa che va avanti dal 2007, anche se il trend sembra comunque essersi ridimensionato, dopo i cali del 5 per cento che si sono registrati dal 2007 al 2009. Il settore industriale ed il commercio hanno invece confermato nel 2011 la tenuta della struttura imprenditoriale. Tra i comparti più in crisi c’è quello edile, con un calo piuttosto consistente dell’1 per cento. Continua invece a crescere il settore turistico, che negli ultimi tre anni ha registrato una crescita media del 5,7 per cento.

    Segnali positivi anche dal settore dei servizi, con un trend annuo del più 2,7 per cento. Ottimo andamento per il commercio con l’estero. Il settore lapideo ha registrato un più 21 per cento delle vendite di prodotto lavorato e grezzo, diventando, con 48 milioni di euro, la prima voce dell’export trapanese. Un risultato a cui hanno contribuito gli acquisti da parte di India ed Egitto, ma anche Kuwait, Arabia Saudita (tornata ai livelli del 2009), Quasar e Marrocco, paese quest’ultimo diventato, con un valore di circa 10 milioni di euro, il secondo mercato di sbocco del marmo lavorato trapanese.

    Va bene anche il comparto vinicolo, che ha incrementato le vendite del dieci per cento, conquistando nuovi paesi, ad iniziare dalla Spagna, il vero “motore” delle esportazioni di vino, il Giappone ed il Regno Unito. Le aziende trapanesi hanno poi consolidato la loro presenza nei mercati tradizionali, come negli Stati Uniti. Positive, anche se non particolarmente sostenute, le esportazioni di pesce ed olio, rispettivamente al 4 ed al 5 per cento, prodotti venduti quasi esclusivamente in Spagna e nel Nord America.

    Preoccupanti invece i dati sull’occupazione, con una incessante perdita di posti di lavoro, anche se meno intensa rispetto a quanto accaduto due anni fa. Gli occupati sono passati, nell’ultimo anno, da oltre 123 mila e 122 mila, segnando una diminuzione del tasso di occupazione. Tra i settori più colpiti c’è quello delle costruzioni, con 1700 posti di lavoro persi lo scorso anno ed un trend decrescente in atto dal 2008 che ha portato alla fuoriuscita del 40 per cento dei lavoratori del comparto. Significativo il dato relativo alla partecipazione al mondo del lavoro: il tasso di attività è arrivato al 48,8 per cento. Questo vuol dire che più del 51 per cento delle persone in età lavorativa non partecipa attivamente al mercato del lavoro.