Nino Papania è stato chiamato a testimoniare come parte lesa all’udienza prossima del 20 dicembre nel procedimento a carico di di Francesco Domingo, Enzo Amato, Antonio Mistretta, Leonardo e Giuseppe De Blasi, Giovanni Renda e Leonardo Vicari accusati di aver fatto pressione sull’ex senatore per avere un lavoro da cui scaturì secondo la Procura di Trapani l’attentato alla segreteria con la bomba carta al portone di Via Roma ad Alcamo la notte del 22 febbraio del 2012. Dell’azione dinamitarda sono accusati Francesco Domingo, Enzo Amato e Antonio Mistretta.
In seguito a questo fatto Antonino Papania che era tra i più papabili, se non il naturale candidato, a correre per la carica di Sindaco e qualche giorno dopo si ritirò dalla competizione. La cosa scosse molto la città e lasciò strascichi di non poco conto. Le intercettazioni ambientali e telefoniche ai sospettati fece emergere una nuova situazione, quella che vede in un altro procedimento ora lo stesso Papania sotto inchiesta insieme ad altre sei persone con l’ipotesi del reato di voto di scambio.
Papania dovrà dunque testimoniare intanto al processo dell’udienza preliminare del 20 dicembre prossimo come parte lesa. I sette indagati al telefono tra di loro parlavano molto e le intercettazioni dei Carabinieri hanno fatto emergere uno spaccato particolare che alla vigilia delle elezioni ha non poco scatenato le polemiche sopratutto da parte del gruppo politico ABC che ha chiesto più volte le dimissioni del Sindaco Sebastiano Bonventre, estraneo ad entrambe le vicende, ma che, secondo ABC, lo vede indirettamente coinvolto, in quanto, sempre secondo la Procura dalle indagini coordinate dal Pubblico Ministero Rossana Penna emergerebbe come scrive lo stesso magistrato un’alterazione delle regole democratiche del voto.
Papania visse un periodo tutto particolare dal canto suo. L’attentato alla sua segreteria di Via Roma, il ritiro della candidatura a Sindaco nella primavera del 2012, poi l’esclusione da parte del Comitato dei Garanti del PD alle elezioni politiche scorse del febbraio appena passato, quindi per ultimo l’avviso di garanzia dov viene ipotizzato il reato di voto di scambio semplice, insieme ad altre sei persone tra cui Massimiliano Ciccia e alcuni degli stessi coinvolti nell’indagine sull’attentato.
Ora il 20 dicembre la prima verità giudiziaria e processuale nell’udienza per l’attentato alla segreteria di Nino Papania e delle pressioni da lui subite.